di Raffaella Lorusso e Valentina Segatti
A star is born, terzo remake dell’omonimo musical, è stato acclamato e allo stesso tempo osteggiato dalla critica. Molti credono sia un successo come non si vedeva da anni, altri un banale musical. Ciò che mette a tacere questi dibattiti è la colonna sonora, considerata da tutti un grande successo.
L’ esperto musicista Jackson Maine scopre la combattuta artista Ally, con la quale nascerà una grande storia d’amore. Questa ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante, ma Jack la convince a tornare sul palco e questa volta davanti a migliaia di persone.
Ally si fa subito notare grazie alla sua voce potente, ma a tratti dolce. Presto firma un contratto, ma questo manager, nonostante la aiuti a diventare famosa, le fa perdere la forza racchiusa all’interno delle sue canzoni che diventano commerciali, trasformandola: capelli tinti, vestiti provocatori, testi discutibili ed esibizioni programmate, quindi non emozionanti. Jack ed Ally ormai marito e moglie, iniziano ad allontanarsi per le diverse convinzioni. Il cantante infatti non condivide e non apprezza l’evidente cambiamento stilistico della nuova star, in quanto sostiene che la chiave per il successo sia aver sempre qualcosa da dire, ma questo “qualcosa” deve essere in grado di arrivare dritto al cuore delle persone. Inoltre la loro relazione inizia a perdere colpi, a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi “demoni”, l’alcol, la depressione e la sua malattia all’udito.
Un musicista può essere paragonato ad una farfalla, libero grazie alla sua voce e all’orecchio sopraffino. Quando strappi le ali ad una farfalla essa muore, e così un cantante che non riesce a sentire ciò che canta. Questo sintetizza quello che è successo al protagonista maschile Jackson Maine. Infatti a causa della sua malattia, l’acufene, si droga e si alcolizza per alleggerire questo suo dolore.
Il musical, anche se è focalizzato sulla storia d’amore dei due protagonisti, che ci viene descritta con grande maturità narrativa e nonostante lo sviluppo della storia sia tutto sommato prevedibile e lineare, non risulta banale. Infatti la vicenda tratta anche di argomenti più profondi e complessi.
Fin dall’inizio del film si pone attenzione sul tema della bellezza esteriore e interiore. “Ai produttori piaceva la mia musica ma non il mio naso” questa la frase detta dalla protagonista durante il primo incontro con Jack. Viene mostrato come nel mondo dello spettacolo spesso l’immagine risulti più importante delle effettive capacità di una persona. Purtroppo è una realtà diffusa soprattutto nelle nuove generazioni: i cantanti spesso vengono ascoltati e seguiti perché considerati belli senza porre veramente attenzione alle loro doti musicali. Il film prova, quindi, ad affrontare ancora una volta la riflessione sulla differenza tra l’avere talento e l’aver qualcosa da dire, tra il saperlo fare e il volerlo fare, tra il saper emergere e l’avere successo.
La pellicola ci evidenzia, inoltre, come il successo spesso causa uno sgretolamento nei rapporti umani ed affettivi e una perdita nell’equilibrio psicologico di chi vive questa condizione a tal punto da vedere sfumare la magia iniziale e l’unicità di un grande sentimento d’amore, della propria passione.
Il film segna il debutto come regista per Bradley Cooper, il quale dimostra di avere grandi doti: nonostante alcune scene siano state montate in modo disordinato, è stata invece efficace la scelta di girare le scene dei concerti durante l’esibizione al “Coachella 2017”, e quindi di inquadrare spesso il pubblico in modo da far capire l’empatia che veniva a crearsi. Inoltre egli non ha dato per scontato, soffermandosi su alcuni episodi, che i cantanti siano spesso insicuri; ci riferiamo ad esempio alla scena in cui la protagonista prima di salire sul palco beve per alleggerire la tensione.
Cooper si riconferma grande attore protagonista insieme alla conosciutissima Lady Gaga, che per la prima volta entra a far parte del mondo del cinema. Una scelta, quella di Lady Gaga come protagonista, che poteva provocare un po’ di scetticismo; ad esempio noi non riuscivamo ad immaginarla nei panni di Ally, una ragazza semplice acqua e sapone, ma l’attrice ci ha dato sicuramente modo di ricrederci: la sua interpretazione è stata convincente e coinvolgente e con la sua voce ha riempito piacevolmente molte scene del film.
Anche Cooper ha interpretato molto bene il suo personaggio, è stato molto credibile soprattutto nelle scene in cui veniva sopraffatto dal dolore.
Entrambi gli attori sono dunque riusciti a trasmettere agli spettatori ogni singola emozione, la loro si potrebbe definire “un’interpretazione da Oscar” ed infatti Stefanie Joanne, in arte Lady Gaga, è sulla lista delle possibili nomination come miglior attrice, così come il film è candidato al celebre premio per alcuni brani della colonna sonora.
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