di Alessandro Nadalin e Mattia Piccoli
È notizia di fine marzo che il Regno Unito ha comunicato ufficialmente l’intenzione di fornire proiettili all’uranio impoverito all’Ucraina, causando la rabbia del governo di Mosca.
Perché la Russia teme l’arrivo di queste munizioni? Che cosa sono? Sono pericolose?
Partiamo dall’inizio.
Quando gli scienziati occidentali iniziarono a cercare altri modi per limpiego dell’uranio impoverito proveniente dalle scorie delle centrali nucleari, scoprirono che questo materiale poteva essere utilizzato in campo bellico per produrre armi e munizioni con un utilizzo altamente efficace.
In particolare con questo materiale vengono prodotte munizioni anticarro e carri armati.
Le munizioni per i carri vengono inserite nei sabot, ovvero dei contenitori che permettono di sparare proiettili più piccoli del calibro dell’arma da cui vengono sparati e, una volta lanciato il contenitore, si separa lasciando solo il vero proiettile. Quando quest’ultimo, chiamato perforatore, impatta con il mezzo, esplode in piccoli frammenti incandescenti che, una volta penetrata la corazza, causano danni fisici e tossici. Lo stesso Regno Unito ha in dotazione due tipi di proiettili all’uranio impoverito, ovvero il Charm 1 e il Charm 3, entrati in servizio negli anni Novanta e utilizzati per i cannoni da 120mm come quelli dei tank Challenger 2.
Questa tipologia di proiettili è diventata equipaggiamento “standard” di tutte le forze dei paesi membri della Nato e anche della Russia.
Oltre che per questa produzione, l’uranio impoverito è utilizzato per l’assemblaggio del carro armato americano di terza generazione M1A2 Abrams, variante tecnologicamente più avanzata dell’M1 Abrams, inoltre anche il carrarmato successivo all’M1A2, l’M1 Abrams X, ancora in via di sviluppo, avrà in dotazione questa corazza.
La corazza all’uranio impoverito è appositamente progettata per resistere ai proiettili Heat (High-explosive anti-tank), che contengono un’alta carica esplosiva e sono ideati per distruggere i carri armati. Tank così dotati possono resistere più efficacemente agli attacchi.
Inizialmente si pensava che gli effetti di queste armi fossero pericolosi per via della radioattività dell’uranio, ma dopo lo svolgimento di determinati studi si è constatato che gli effetti del materiale erano pressoché nulli e le armi sono state classificate come convenzionali.
Ma quali effetti potrebbe avere l’uranio sull’uomo?
Si tratta di un elemento per sua natura radioattivo: dato che il suo nucleo è composto da molti protoni e neutroni, è instabile quindi per trovare un equilibrio emette delle radiazioni così da diventare un altro elemento. Le radiazioni sono di tre tipi: alpha, beta e gamma . Le radiazioni alpha sono sostanzialmente nuclei di elio, le beta elettroni e le gamma raggi gamma. Esse possono essere più o meno penetranti: le prime si possono schermare con un foglio di carta, le seconde con un foglio di alluminio e le ultime vengono fermate solo da uno spesso strato di piombo. Sono pericolose perché possono colpire i tessuti provocando ustioni o danneggiare il DNA, provocando l’insorgenza di tumori.
L’uranio impoverito, che viene utilizzato per la produzione di strumenti bellici, è formato principalmente da U238. Un isotopo dell’uranio in media decade dopo molto tempo a seguito della sua formazione, quindi un blocco di uranio impoverito emette poche radiazioni (ad un livello paragonabile a quello della radioattività ambientale), per lo più alpha, che perciò non riescono neanche a penetrare l’epidermide. L’uranio impoverito può essere pericoloso solo se ingerito, respirato o se contamina delle ferite perché è tossico (come il piombo) e può causare danni da radiazioni a lungo termine.
Le munizioni all’uranio impoverito vennero impiegate per la prima volta dagli Stati Uniti nella Prima Guerra del Golfo con cui equipaggiarono gli aerei per attacchi al suolo A-10 Thunderbolt II. Da allora furono utilizzati in altri conflitti, come nella Seconda Guerra del Golfo o nei Balcani. Da quel momento anche altri stati, membri della Nato, iniziarono ad usufruirne
Queste munizioni possono causare danni molto gravi anche per chi le utilizza, infatti sono diversi i casi di soldati che ne hanno subito gli effetti.In Italia sono 340 le persone che hanno perso la vita a causa del contatto con queste munizioni, inoltre bisogna aggiungere anche i 4000 malati circa.
Nonostante questi terribili avvenimenti, le armi all’uranio impoverito sono state classificate come armamenti standard, ovvero rientrano nella categoria di armi che ogni esercito può utilizzare in una situazione di conflitto senza violare le leggi internazionali. Questa conclusione è il risultato di alcuni studi effettuati da degli esperti nel settore che negano un legame diretto tra armi e malattie, sebbene la questione sia molto controversa.
A quanto pare, visti gli episodi recenti (è in arrivo una nube tossica?) continueremo a sentire ancora per molto tempo altre notizie su queste pericolose armi, ma il problema principale sarà come gli uomini le utilizzeranno.
D’altronde, come ebbe a dire Guido Ceronetti, “L’arma più pericolosa che sia stata inventata è l’uomo”.
Fonti:
– Wikipedia: che cosa sono le armi all’uranio impoverito
– Sky Tg24: Dove sono state utilizzate le armi all’uranio impoverito
– Corriere della sera: Effetti dell’uranio impoverito sui soldati italiani
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