di Susanna Perini
Quanto sono belli i baci? Non intendo solo il bacio in senso amoroso, questa sarebbe una limitazione al senso di questo testo.
Solitamente c’è, nei giovani, giustamente, la tendenza a divertirsi, poiché questo sembra lo stile di vita delle nuove generazioni, cioè vivere sempre sulla cresta dell’onda, dato che questa non torna indietro, e questa visione si applica anche alla sfera amorosa. Mentre in una relazione stabile il bacio diventa un gesto naturale, che infonde sicurezza e tranquillità tra i partner.
Sulla spiegazione della nascita del bacio e sulla sua diversa manifestazione, sono stati scritti saggi da una moltitudine di studiosi, dove ognuno analizza in modo diverso l’impatto del bacio sulle persone a seconda della categoria di appartenenza. Diversi sono i risultati di questi studi: c’è chi parla di un’usanza derivata dalla preistoria, quando le madri per sfamare i figli, masticavano gli alimenti per poi passarli tramite il passaggio bocca a bocca; chi, invece, lo descrive come un rapporto basilare per conoscere il proprio partner a fini riproduttivi; altri ancora parlano di “chimica” attraverso il bacio, dove in quell’atto si trasferiscono e si ricevono informazioni dai “recettori chimici”.
Per esempio, gli antichi romani avevano diverse concezioni di bacio. Quelli che sono arrivati fino ad oggi sono l’osculum, il savium e il basium. Il primo è il bacio casto, quello che era consentito in pubblico; il secondo è il bacio passionale, quello che noi chiameremo elegantemente il bacio “alla francese”, mentre l’ultimo è quello che darà origine alla terminologia che usiamo tutt’ora. All’inizio questo bacio era sinonimo di savium, poi venne tramutato in un gesto affettuoso per la prole o per la propria consorte.
A Roma erano comuni persino i baci in Senato, come gesto di riconciliazione o per riconoscere un merito. Lo scambio di baci era un modo implicito per riconoscere pari dignità alla persona che si salutava; in caso di grande differenza di ceto sociale, non v’era alcuno scambio, almeno non pubblicamente. Se il bacio non era ricambiato, si trattava di un segno di inimicizia e mancanza di rispetto. Infine, quando una persona baciava la mano di un’altra, era un gesto di sottomissione e di riverenza.
Il Covid ha portato con sé la paura del contatto fisico e dunque, nel momento della conoscenza, per ovvi motivi di natura igienica, il bacio sulla guancia, ad esempio, veniva percepito come un atto di possibile contagio.
Quando l’emergenza pandemica si è “calmata” le persone, più propense a conoscere altra gente dopo un periodo di estrema preoccupazione, hanno ricominciato ad adottare questo gesto, percependolo nuovamente come innocuo.
Anche per questo, nonostante ciò che dicono gli scienziati, noi continueremo imperterriti a baciarci.
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