di Raffaella Lorusso

Bohemian Rhapsody, il film che racconta la storia di Freddie Mercury e della storica band dei Queen, ha spopolato al cinema a dicembre dello scorso anno e torna nelle sale dei cinema il 22 e il 23 gennaio con una versione speciale: “Bohemian Rhapsody-Versione Karaoke“.

Soltanto ad un film che ha avuto un tale grande successo e che al contempo è stato tanto amato dal pubblico, è consentito di avere il privilegio di tornare nelle sale cinematografiche così a breve dalla prima versione.

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Bohemian Rhapsody, film diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, è una celebrazione dei Queen, band che ancora oggi continua a ispirare gli appassionati di musica, e del loro leggendario frontman Freddie Mercury, che sfidò gli stereotipi diventando uno degli artisti più amati al mondo.

Il titolo è stato scelto in onore dell’omonima canzone: la composizione, la registrazione e il successivo successo del brano assumono un ruolo centrale nel racconto. La canzone “Bohemian Rhapsody” è un mix tra rock e opera, cosa che esaltava Mercury nonostante i dubbi della critica; d’altronde la missione dei Queen è stata proprio quella di eliminare gli stereotipi che si erano creati all’interno della società e questo brano può essere considerato in tutto e per tutto “fuori dagli schemi”.

Il film riproduce l’ascesa della band, a partire dalla formazione del gruppo, alla crisi quasi fatale dei Queen, a causa del comportamento fuori controllo del leader Mercury, fino ad arrivare alla trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando il cantante, nonostante fosse stato già colpito da una gravissima malattia, l’AIDS, condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock, ossia l’esibizione dei Queen allo stadio di Wembley a Londra il 13 luglio 1985 che non poteva mancare all’interno del film.

Rami Malek, attore che ha interpretato il grandioso Freddie Mercury, ha insistito perché questa scena fosse ripresa in un unico “ciak”, come ha ricordato parlando in pubblico a New York, ed è stato così ottenuto un effetto magnifico, la scena più bella ed emozionante: gli attori hanno ricostruito i gesti e i movimenti che caratterizzano  la performance sul palco del Wembley Stadium, compresi i movimenti del capo e i gesti delle braccia.

Inoltre in tutto il film vengono poste in primo piano le iconiche canzoni e il sound rivoluzionario dei Queen, che contribuiscono a rendere “Bohemian Rhapsody” un successo.

Anche la presenza di Rami Malek è stata fondamentale per il risultato positivo del film. Egli è andato talmente a fondo nel suo personaggio da far credere al pubblico di guardare il vero Mercury.

Malek, inoltre, è stato aiutato dal cantante Marc Martel, un “sosia vocale” di Mercury, con il fine di cantare tutte le canzoni sul set per garantire una perfetta sincronia tra video e audio ed evitare un terribile effetto karaoke. L’attore è riuscito a rievocare talmente bene la sensualità che la voce dei Queen portava sul palco che ha vinto un Emmy come miglior attore per l’interpretazione di Freddie Mercury.

Nonostante il film sia considerato grandioso è importante evidenziare che al suo interno sono presenti degli “errori” riguardo ad alcuni particolari della storia dei Queen, anche se le linee guida del racconto seguono la biografia fedele della band. Forse gli errori sono voluti, infatti Bohemian Rhapsody vuole diventare a tutti i costi un film adatto ai minori di 16 anni, ma nella trasformazione perde qualcosa di essenziale, un virtuosismo che non viene mai a galla. Per fortuna c’è la musica, sempre presente per riempire i buchi della sceneggiatura.