Nel tempo sono state date varie definizioni all’amore, ma che cosa significa realmente “amore”? Amore è un sentimento complicato, forse quello più difficile da descrivere, quello che ci contraddistingue di più e che si manifesta in modi differenti a seconda del periodo storico e degli amanti stessi.
Amore indica unione, passione, attenzione per l’altro, divertimento e crescita. Ma l’amore è solo, per dirla con le favole, “un principe e una principessa che si innamorano e vivono per sempre felici e contenti?” Come si può capire anche dal film “Fata madrina cercasi”, uscito in Italia il 4 dicembre 2020, l’amore non ha una forma univoca, ma può manifestarsi in vari modi. Amore, per esempio, può essere l’affetto verso i figli, verso la nonna, può essere presente in un gesto o in un complimento…
Una delle prime forme a cui si pensa quando si considera la parola “amore”, e quella forse più “tradizionale”, è l’amore di coppia. Pare che quest’ultimo nasca dalla vista e continui poi con l’immaginazione dell’amato per sfociare, infine, in un amore passionale e in un totale abbandono. La vista, quindi, è solo il primo passo.
Analizzo ora la concezione di questo sentimento nel tempo.
Nell’amore cortese c’era un’idea di amore servile. L’amante, spesso cavaliere, prometteva di servire una donna nobile cercando di conquistarla mediante le sue abilità fisiche e le sue capacità oratorie. Questo amore non era carnale ed era extraconiugale (possiamo per questo definirlo adultero).
In un periodo successivo, con la scuola siciliana, l’amore è diverso: più filosofico e in un certo senso astratto. Ciò che fa nascere la scintilla è la vista della donna e dagli occhi l’immagine dell’amata raggiunge il cuore, dove si sviluppano varie fantasie che suscitano desiderio nell’innamorato.
Nel periodo stilnovistico, poi, l’amore assume una forma ancora nuova. Se si considerano i due pilastri di questo movimento poetico, ovvero Guido Cavalcanti e Dante Alighieri, possiamo notare, inoltre, una diversa connotazione di questo misterioso sentimento a seconda dei poeti.
In tal modo è dimostrato che l’amore è condizionato dal tempo, ma anche dalle persone stesse.
Guido Cavalcanti, come si può apprezzare nel sonetto “Voi che per li occhi mi passaste l’core”, sostiene che l’amore parta della vista di una donna e che ciò provochi un sentimento di angoscia e di smarrimento totale nell’innamorato che non possiede più la ragione.
Per Dante, invece, l’amore non è un sentimento struggente, anzi è una forma elevata di spiritualità.
In generale, nello stilnovo, per innamorarsi di una donna è sufficiente guardarla e poi desiderarla nel cuore e nella mente. Il massimo che ci si possa aspettare da questo amore è che la donna rivolga all’innamorato il saluto (aspettativa che poi con Dante non serve più. Basterà, infatti, poter amare).
Al giorno d’oggi l’amore è cambiato ulteriormente e radicalmente. La società si è sviluppata ed è caratterizzata dalla presenza di Internet e molte persone si innamorano sul Web.
Vi chiederete: è possibile considerare questa forma di amore vera? E’ un amore sano? Cerchiamo di dare una risposta.
Sembra che iniziare una conoscenza online e sviluppare in questo modo una prima simpatia non sia sbagliato e che magari possa essere utile per evitare un possibile imbarazzo e per creare delle aspettative. Nulla però sostituisce un incontro dal vivo affinché possa nascere una scintilla vera e propria. Un po’ quello che sostiene Jacopo da Lentini nel sonetto “Amor è uno disio che ven da core”, per cui è possibile che ci sia una prima forma di amore senza vedere l’amata, magari solo sentendola parlare, similmente potrebbe esserci una prima forma d’amore come quella in Internet, tuttavia per avere un vero e forte sentimento di amore è necessario vedere chi si ama.
Il Web aggiunge troppe maschere e trasporta l’amore in un piano di finta immaginazione. Per spiegare meglio questo concetto porto come esempio anche il film “A Cinderella Story”, uscito in Italia il 20 agosto 2004. La protagonista si scambia delle e-mail con un ragazzo, ma entrambi possiedono un soprannome, quindi non sanno chi c’è veramente dall’altra parte. Il ragazzo è una persona molto popolare, brava, di buon cuore, che però ha paura di esprimere i suoi veri desideri e si lascia così un po’ sottomettere, ma quando scrive alla ragazza si sente libero di mostrarsi per ciò che è realmente e di sostenere le sue opinioni più fermamente. Anche lei è intelligente e buona, ma non è molto considerata, anzi è disprezzata solo perché è una persona “più semplice”. La ragazza quando scrive possiamo dire che rimane sé stessa, ma a differenza della realtà viene presa sul serio. In un secondo momento i due scoprono la vera identità della persona con cui messaggiavano e che amavano.
Fino qua può sembrare la classica storia della maggior parte dei film: un ragazzo si innamora di una donna che all’inizio non pensa possa essere alla sua altezza, poi scopre che lei è speciale. Riflettiamo sul fatto che molta gente preferisce essere sé stessa con persone sconosciute. Forse in quanto il loro giudizio conta meno? E’ più semplice aprirsi e mostrarsi realmente se si è mascherati? E la cosa in verità risulta contraddittoria solo al pensiero… quindi perché faticare provando a farlo nella vita reale? E’ possibile fidarsi così tanto del totale incognito? Bisogna per forza essere immaginati come diversi per essere amati? Ci si deve nascondere affinché qualcuno ti voglia?
Lo schermo cela chi siamo e ci disabitua ad esprimere il nostro pensiero alle persone che abbiamo intorno perché troviamo più facile condannare o amare in segreto piuttosto che consegnarci nella realtà ad un’altra persona. E’ difficile soprattutto mostrarsi deboli davanti all’amato, e tale situazione si può evitare col Web, che evita di sentirsi quindi “uomini automi” (ovvero stregati dalla donna e governati da essa) come dice Cavalcanti. L’amore è accettare l’altro con i suoi pregi e i suoi difetti ed è fidarsi dell’altra persona, ma di quella vera, non di quella inventata dall’amante o dall’amato.

Un film che parla d’amore reale intrecciato a quello sul Web è “Love Guaranteed” uscito in Italia il 3 settembre 2020. Un’avvocatessa deve muovere causa contro il sito di incontri online “Love Guaranteed” perché il suo cliente sostiene di non aver trovato l’amore dopo quasi mille appuntamenti. Chiediamoci allora se può un sito di incontri garantire l’amore. E’ la domanda principale attorno a cui ruota tutta la storia. Forse il finale è aperto perché non viene data esplicitamente una risposta all’interrogativo posto sopra, ma questa viene in qualche modo lasciata immaginare. Non è scontato che l’amore si trovi sui siti online, anzi! La ricerca dell’anima gemella rischia di diventare una corsa continua il cui traguardo è una persona col profilo migliore. Quest’ultimo, però, può ingannare perché alcune persone magari sono migliori di come si sono descritte sul sito, ma vengono tralasciate perché si tende a dare la precedenza a chi ha una presentazione che sembra più ricca. Il tempo che si concede alle persone che si incontrano, inoltre, dopo un po’, potrebbe diventare solo un passatempo per non restare sempre soli e quindi verrebbe vissuto in modo passivo. Se c’è almeno un minimo di attrazione, comunque, si resta uniti nonostante tutto, ma questa non è detto che nasca subito. L’amore, poi, difficilmente si sceglie: è probabile che anche se lo si cerchi, per esempio mediante un sito, non lo si trovi, ma nasca all’improvviso in un altro contesto.
Massimo Gramellini, nel suo articolo “Ti bramo ma da lontano”, uscito su “La Stampa” del 21 settembre 2007, racconta di due sposi che scoprono che si stavano tradendo a vicenda sotto identità segrete sul Web. E’ evidente che oggi manca una comunicazione reale perché Internet inganna sempre più le persone, mostrandosi un posto sicuro, felice e vero. Non è così.
L’amore, poi, non è solo una forma di pensiero o di dialogo, ma è anche una forma di desiderio fisico, come per esempio diceva Andrea Cappellano nel “De Amore”. Come è possibile sviluppare questa parte di amore sul Web? Non di certo mediante fotografie o chiamate, perché sono solo un modo finto, superficiale e senza sentimento (e talvolta anche una forma di ossessione) che sminuisce il vero amore.
A questo punto del discorso, riassumendo in qualche modo quanto detto in precedenza riguardo le varie definizioni di amore nel tempo, è opportuno dividere “l’amore da lontano” in due parti: una caratterizzata dall’amore definito dai poeti stilnovisti e dalla scuola siciliana, l’altra caratterizzata dal Web.
Le due forme di amore possono sembrare identiche se ci si ferma a pensare che l’amore viene, in un certo senso solo pensato, ma non è così.
La prima definizione di amore riguarda un amore profondo in cui l’amante viene trasportato in una dimensione di desiderio e ammirazione nei confronti dell’amato e il suo cuore diventa più potente della mente. I sentimenti che prova, perciò, sono confusi e liberi perché non governati dalla ragione. Questo primo “rapimento” che l’amore compie nel cuore di una persona è l’inizio di una continua e maggiore attrazione verso l’amato. Il pensiero fisso di colui che si ama resta in qualche modo concreto perché fa nascere nell’amante la voglia di un rapporto reale che caratterizza, come accennato anche all’inizio del testo, una seconda parte.
L’amore sul Web, invece, non è sincero ed è alimentato dalla sola paura di legarsi veramente ad una persona sia con lo spirito sia con il corpo. Quello che si viene a creare è un rapporto di interazione con l’ignoto in quanto non si può conoscere chi c’è realmente dietro lo schermo. Mediante Internet, inoltre, non è possibile avere uno scambio di sguardi e il cuore non può capire se si trova in sintonia o meno con l’altra anima. Questo “amore da lontano”, perciò, è solo una forma di distacco dall’amore vero che può essere contrassegnata da momenti di finta illusione e felicità.
In conclusione la società di oggi sembra caratterizzata per lo più da un amore effimero. E’ vero che la lontananza dall’amato aumenta il desiderio, ma quest’ultimo deve partire da un incontro reale e da uno scambio di sguardi. L’amore va vissuto realmente sia personalmente, facendo fronte alla crisi totale che si genera nell’anima e nella mente, sia in coppia, crescendo mediante scambi di pensieri e provando cosa significa l’unione totale in tutte le sue forme.

Un evento significativo che ha caratterizzato l’anno 2020 e che va preso in considerazione se si parla di amore e in particolare di amore a distanza, è il virus Covid-19. Con la pandemia, infatti, per molte persone l’unico modo per tenere vivo un rapporto è stato l’uso di Internet.
E’ necessario quindi fare un’altra divisione “dell’amore da lontano”, ma questa volta all’interno del Web: da una parte l’amore è solo online, spesso mascherato oppure si protrae molto nel tempo e tocca questioni delicate online prima che gli amanti si siano incontrati; dall’altra l’amore è reale, ma per un periodo va mantenuto a distanza con chiamate e messaggi. Quest’ultimo tipo di amore risulta necessario in particolari occasioni come la pandemia o un viaggio per lavoro. Una differenza sostanziale tra questi due amori è che nel secondo l’amore online è una sorta di conforto che si usa nell’attesa di vedere la persona amata, mentre nel primo è solo un mezzo per scappare dalla realtà.
L’amore, però, non è tutto “rose e fiori”: a volte finisce per poi rinascere.
Negli ultimi anni, in particolare, i divorzi, approvati per la prima volta con una legge il primo dicembre del 1970, sono aumentati. Se si considera ad esempio il 2018, gli uomini divorziati erano circa 681 mila e le donne poco più di 990 mila. Rispetto al 2011 sono stati riscontrati 157 mila nuovi casi in più per gli uomini e 151 mila per le donne, mentre rispetto al 1991 sono stati contati 531 mila uomini divorziati in più e 765 mila nuove donne divorziate; in ventisette anni il numero di divorziati è più che quadruplicato (dati dell’AGI, Agenzia Giornalistica Italia, del 29 ottobre 2019 di “La Pagella Politica Di Agi”).
La pandemia che ha caratterizzato il 2020 ha contribuito a far finire molte relazioni sia per colpa di amori a distanza sia, soprattutto, per le convivenze forzate. Un rapporto si basa su un’alternanza equilibrata tra momenti di solitudine e momenti di coppia. Un’abbondanza di solitudine, causata per esempio da un rapporto costantemente a distanza, ha la capacità di far spegnere la scintilla nata fra due persone, perché le attività da fare insieme possono diventare più monotone e il desiderio di ricongiungersi rischia di trasformarsi in un ricordo sbiadito. I dialoghi, inoltre, spesso diventano più banali e scontati e si perde l’entusiasmo di condividere qualche aneddoto o la propria giornata. Un’eccessiva vicinanza, al contrario, soprattutto per le coppie appena formate, ma anche per le persone sposate, può comportare un’unione troppo grande e magari prematura che sfocia poi con la fine dell’amore. Essere di continuo assieme, inoltre, accorcia i momenti di riflessione personale e ciò porta spesso a compiere azioni azzardate.
Perché una scintilla a volte deve spegnersi? Perché ci facciamo trascinare da questa forte passione e a volte sbattiamo la testa? Come mai questo sentimento riesce quasi a rapirci?
Come ha scritto il filosofo Platone nel “Fedro”, l’amore è paragonabile ad un cavallo che si lascia trascinare dalle passioni più frivole e va incontro all’amato trascinando sul fondo l’altro cavallo che traina un carro guidato da un auriga. Dopo aver ritrovato la bellezza terrena e fisica, però, i due innamorati nella maggior parte dei casi vogliono condividere tutte le esperienze belle e desiderano scoprire gli aspetti positivi dell’altro e di sé stessi fino a voler raggiungere una perfezione e una bellezza ideale. In questo modo le persone raggiungono un amore più nobile e il carro può tornare a volare per cercare di raggiungere il mondo delle idee platoniche.
L’amore, quindi, all’inizio è una sorta di desiderio incontrollabile che disorienta la ragione, ma alla fine diventa l’occasione per ripartire e inseguire i giusti precetti in maniera migliore.
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