di Giada Cabbai
Sento
lo scorrere dell’acqua
mi concentro
sul fiume e sull’alba
vorrei gettarmi dentro
e viver in eterna calma
un pensiero mi tormenta
ma lotto:
mi trattengo
in qualche modo
me ne tengo alla larga.
E come le onde a riva
andiamo e ritorniamo
spinti dal vento
e dalle masse che egli sposta.
Siamo due uragani
ma mai noi ci incontriamo,
siam due arcobaleni
che solo il Sole aspettan
per il cielo sorvolare
e poi non ritornare
finché pioggia non compare.
Non sai quanto ti odio
ma tu per me sei acqua:
senza io non vivo
e finché con questo dolore avanti vado
non come le foglie o come il sal nel mare
io ci sprofondo dentro
per nell’acqua soffocare.
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