di Sophie Naponiello

Biografia

Greta Thunberg è un attivista svedese, nata il 3 gennaio 2003, giovane e all’insegna della sviluppo sostenibile e della lotta contro il cambiamento climatico. 

Nonostante tali difficoltà la giovane è stata capace di portare avanti il suo progetto ambientale, superando le numerose critiche attribuitele in relazione alla sua malattia. 

All’età di tredici anni le venne diagnosticata la sindrome di Asperger, disturbo dello sviluppo, considerata una forma di spettro autistico, che ha caratterizzato ed influenzato fortemente sia aspetti del suo carattere sia del suo comportamento.

La Thunberg, dal carattere forte e tenace , è ugualmente riuscita a conseguire i suoi obiettivi e a creare una vera e propria organizzazione studentesca partendo da una piccola cittadina per raggiungere risultati positivi e inimmaginabili anche da lei stessa. 

Nel 2019 è stata candidata per il premio Nobel per la pace in seguito ai traguardi di grande impatto e valore raggiunti nel breve tempo di un anno.

Conosciuta quindi per la sua tenacia e determinazione, la ragazza ha raggiunto una fama mondiale aprendo il cuore e gli occhi di tutti, distinguendosi per la sua sincerità e umiltà. Lei stessa sostiene che la giusta procedura per migliorare l’andamento climatico l’ha trovata l’Onu ed è quindi già presente, non è stata lei a dettarla, ma ciò che sottolinea è che tale idea andrebbe concretizzata, perché fino a quel momento i risultati non si vedranno e percepiranno.

L’allerta climatica svedese

L’evento che ha determinato l’azione socio-climatica della Thunberg risale all’estate dello scorso 2018, nella quale la Svezia è stata caratterizzata da un innalzamento delle temperature, causato dal riscaldamento globale, al punto che l’istituto idrologico e meteorologico svedese ha registrando il record di siccità tra maggio e luglio mai riportato da un secolo e mezzo, fino ad ottenere, nella città di Stoccolma, un picco della temperatura di 32 gradi oltre la media. Il paese, abituato a gestire circa tre roghi annuali, ha dovuto chiedere rinforzi in tutta Europa per riuscire a guidare la situazione presentatasi.

Le conseguenze sono state disastrose, gli incendi hanno coperto metà dell’area del paese e causato l’evacuazione degli abitanti dalla zona per l’eccessivo addensamento di sostanze nocive nell’atmosfera.

Gli eccessivi e continui roghi hanno determinato il disboscamento di molte aree, influenzando la fauna e la flora. Per mano dei contadini si è verificato il peggior raccolto da un quarto di secolo, in particolare per grano e mirtilli e le specie animali abitanti la zona, come linci, orsi bruni e alci, sono state messe in pericolo, destabilizzate dall’assenza di umidità e della ricca flora boschiva.

La nascita di Friday For Future

A partire dalle catastrofi ambientali verificatesi nel suo paese, la giovane Thunberg, frequentante il nono anno della scuola svedese, in segno di protesta ha deciso di recarsi davanti al parlamento giornalmente, fino alle elezioni legislative del settembre 2018, durante l’orario scolastico. Lo scopo della Thunberg era indurre la riduzione delle eccessive emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, come riportato dall’accordo di Parigi del 12 dicembre 2015. 

Con il passare del tempo i passanti hanno iniziato a rivolgerle la parola domandandole le ragioni del suo comportamento e, convinti e stimolati dal discorso concreto della ragazza, contenente dati reali e numeri ottenuti da studi scientifici, hanno iniziato a sostenerla e a seguirla nel suo progetto. 

Il suo slogan era “Skolstrejk for klimatet”, in italiano “sciopero scolastico per il clima”, rimasto popolare e usato frequentemente per indicare la sua azione.

Successivamente alle elezioni parlamentari, l’attivista ha deciso di continuare a scioperare ogni venerdì. Così da lanciare un vero e proprio movimento studentesco, noto come Friday For Future, che vede coinvolti attualmente milioni di persone da tutto il mondo, pronte a manifestare il proprio interesse e sostegno di questa tematica così vicina quanto agli adulti quanto, e di più, ai giovani, attraverso delle proteste cittadine in più di 130 campi nel mondo.

L’ultimo sciopero in Italia è stato il 27 settembre 2019, al quale hanno partecipato un milione di persone nelle maggiori città italiane, a Roma 200 mila, a Firenze 50 mila, a Genova, Bari, Torino, Bologna e Palermo 10 mila, ottenendo un grande risultato che sicuramente non è passato inosservato e che ancora una volta ha lasciato il segno.

Il libro La nostra casa è in fiamme

Noto a pochi, ma di importanza cruciale per capire il pensiero di Greta Thunberg, è il libro “La nostra casa è in fiamme”, pubblicato nell’agosto del 2018 e scritto dalla stessa attivista affiancata dai suoi genitori. 

Il libro si presenta come una biografia breve, concisa e coesa, contenente aspetti personali della giovane riguardanti la sua storia, intreccio di una sindrome sviluppata in giovane età e di un’idea ambientale portata avanti con determinazione, raccontata attraverso aneddoti sulla sua famiglia.

La Thunberg, in un estratto del libro, riporta quanto segue <<Non voglio la speranza. Voglio che proviate la paura che provo io ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un’emergenza. Come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.>>La Thunberg si mostra quindi preoccupata e arrabbiata come tanti giovani della sua età che vedono andare il mondo attorno a sé in frantumi. La giovane inoltre sostiene che <<Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza>>.

I discorsi

Nel corso di un anno, la Thunberg è riuscita ad esporre le proprie opinioni rilasciando diversi discorsi ad enti ed eventi di grande rilievo:

  • Cop 24, Katowice, 4 dicembre 2018: il primo discorso della Thunberg, nel quale per la prima volta si presenta, fa emergere le sue idee e sofferenze riguardanti l’ecosistema e in particolare modo sul suo paese nativo, sostenendo <<Ho imparato che non si è mai troppo piccoli per riuscire a fare la differenza, e se pochi bambini possono ottenere titoli sui giornali e in tv di tutto il mondo, solo facendo uno sciopero a scuola, immaginate che cosa potremmo fare tutti noi insieme, se davvero volessimo>>. E rivolgendosi agli adulti afferma<<Dici di amare i tuoi figli sopra ogni altra cosa, eppure stai rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi>>. Lancia loro un appello poiché sono gli unici in grado di poter prendere decisioni concrete e ricorda loro che quest’ultime avranno ripercussioni sui giovani che ci sono e che verranno.
  • World Economic Forum, Davos, 25 gennaio 2019: nel quale la giovane apre il discorso con la frase <<La nostra casa è in fiamme>> e parla di come sia importante agire subito senza aspettare, perché non c’è il tempo necessario da consentirlo. Inoltre la Thunberg evidenzia il concetto della mancanza di tempo con la seguente frase <<In accordo con l’ IPCC (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) siamo in ritardo di vent’anni per recuperare gli errori commessi>>
  • Parlamento europeo, Strasburgo, 16 aprile 2019: discorso nel quale la Thunberg si è commossa parlando dei traguardi raggiunti. <<Ai giovani europei che lottano per il loro futuro dico: continuate così, state facendo un grande lavoro. Ci sono centinaia di migliaia di studenti europei che lottano per il clima e credo che abbiano già fatto la storia, devono essere orgogliosi di loro stessi>>
  • Senato italiano, Palazzo Madama, 18 aprile 2019: <<Son certa che nel momento in cui inizieremo a sentirci proprio consapevoli di vivere un’emergenza, allora saremo in grado di evitare questa catastrofe ambientale>>. Inoltre la giovane Thunberg si rivolge così ai politici italiani: <<Ci avete mentito, ci avete dato false speranze, ci avete detto che il futuro era un qualcosa a cui noi dovevamo guardare>> evidenziando la posizione scomoda e triste delle future generazioni: <<la cosa più triste è che molti bambini non sono consapevoli di ciò che li attende>>.
  • Congresso USA, Washington, 19 settembre 2019: <<Non voglio che sentiate me ma che sentiate gli scienziati>>, la giovane inizia così il discorso  davanti alla camera dei deputati americana, nel corso del quale mostrerà disappunto e disprezzo per l’inazione dei politici di fronte alla situazione climatica drammatica nella quale si trova il pianeta.

Palazzo Onu, New York, 23 settembre 2019: uno, se non il discorso più importante della Thunberg, in cui viene messa in luce la sofferenza con la crudezza delle parole e con lo sguardo dell’attivista stessa, presa dalla rabbia<<Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote.>> e <<Le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo e il nostro ecosistema sta collassando e noi siamo all’inizio dell’estinzione di massa e l’unica cosa di cui siete capaci è parlare di denaro e di favole sul sistema economico>>.