di Elisa Fiore
Stavo pensando a quanto la vita ci rimescola le carte in tavola. Con il nostro futuro poetico che ci guarda dall’alto e ci giudica per ogni scelta che prendiamo. E poi con il passato che ci tartassa, che entra in gioco senza averlo chiamato. Stavo pensando che quasi tutto ciò che facciamo e pensiamo prima o poi ci si ritorce contro, ma solo per darci la mano dopo aver imparato a crescere.
Non c’è storia, noi cambiamo.
Se guardiamo indietro non ci riconosciamo,
se osserviamo in uno specchio già piú non ci capiamo.
Tutti cambiano opinione
e tutti ci troviamo in questo grande frullatore
Che ci prende e lascia senza preavviso,
senza coperchio e con un sogno intriso.
Siamo gli adolescenti,
quelli che stanno sempre troppo fermi e che
quando si muovono
sbagliano direzione.
Quelli che ricordano e progettano,
che vogliono qualcosa
senza capirla prima in prosa.
Siamo in transito
Come le canzoni che ci spariamo in testa.
Quelle
che anche se dividi la musica in periodi
stanno almeno in due Playlist
e riportano alla mente la grande confusione
Di salti pindarici e di un mattone
che mi trascino pure adesso.
Fardello su fardello dentro un sacco,
fardelli che mi odiano perché io vedo solo sassi.
Mattoni
d’argilla dipinta
che quando li riguardo l’emozione che vivevo
non è solo la tinta
ma la stessa argilla.
Questo perché si cambia
e le scelte fatte pesano,
ma senza più malinconia.
E così sia
Scrivi un commento