di Naponiello Julia Sophie

Spesso noi studenti ci chiediamo che senso abbia studiare la storia, che cosa si celi dietro uno studio così intenso di secoli passati e non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati, di quanto la cultura sia importante per la libertà alla quale tutti aspiriamo.

Studiare la storia è fondamentale per comprendere al meglio il mondo in cui viviamo e le esperienze passate, insegnandoci a non ricorrere negli stessi errori. Eppure, nonostante le numerose e sanguinose lotte per ottenere diritti, per l’uguaglianza tra i cittadini, si verificano ancora oggi numerosi episodi spiacevoli. 

Le persone più deboli e fragili all’interno della società non dovrebbero essere etichettate, non si parla solo di disabilità e fragilità fisica, ma anche psicologica. 

Tutte le persone che vengono derise nei luoghi sociali più comuni come a scuola, negli eventi giovanili come feste e uscite tra amici, per un eccesso di peso, per essere balbuzienti, dislessici, disortografici, per un difetto fisico, per un vestito più corto del solito, per aver esposto le proprie idee, per avere esposto il proprio stile diverso dal comune non dovrebbero essere derise! Non devono essere derise! 

A proposito di questo, ci dovrebbe far riflettere ciò che è accaduto il 29 maggio 2019, nei pressi di Londra, una coppia di ragazze sono state picchiate da quattro ragazzi tra i 15 e i 18 anni, subendo violenze fisiche e verbali dovute alla loro appartenenza alla comunità Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), su un mezzo pubblico. Le ragazze e questo gruppo di adolescenti erano gli unici passeggeri dell’autobus. I ragazzi hanno chiesto loro di baciarsi, ma avendo ricevuto una risposta negativa, hanno iniziato ad incitarle, minacciandole. Il tutto è sfociato in abusi fisici e ad un certo punto il mezzo si è dovuto fermare permettendo l’entrata alla polizia e degli operatori sanitari che si sono occupati delle ragazze sanguinanti per i pugni e le botte subite.

Questo è uno degli episodi più conosciuti che si sono recentemente verificati tra tanti altri dei quali bisognerebbe tenere sempre conto nel proprio bagagliaio di vita.

In realtà, non serve leggere un giornale per venire a conoscenza di episodi di bullismo e omofobia poiché si verificano ogni giorno attorno a ciò che ci circonda.

Tutti siamo esseri umani, con una coscienza, un passato, una storia che ci accomuna e che ci dovrebbe rendere più rispettosi verso il prossimo, ma spesso non è così.

Ulteriormente grave all’interno della società è l’omertà: guardare e sapere senza intervenire, voltando le spalle, quando invece non “si è mai troppo piccoli per fare la differenza” come la giovane Thunberg sostiene. In quanto esseri umani dovremmo aiutarci reciprocamente, venirci incontro nella difficile quotidianità che viviamo ogni giorno.

Specialmente quando si è piccoli si è inconsapevoli, non si capisce veramente il significato e l’importanza di un’azione. Non si pensa a cosa una parola di troppo o un’espressione sbagliata possa causare, quanto possa segnare la vita di un’altra persona.

Gli episodi di bullismo si verificano così frequentemente da non avere più la stessa rilevanza di un tempo. Alcuni dei problemi attuali giovanili è la desensibilizzazione e la superficialità. Noi giovani spesso scambiamo e usiamo la scusa del “non poter” agire con il “non dovere”, che sono due concetti diversi. Addossiamo in un momento di difficoltà la colpa del nostro fallimento agli adulti posti al vertice o in una posizione di rilievo, scordandoci che “Faber est suae quisque fortunae” (tradotto letteralmente, “ciascuno è artefice della propria sorte”).

Smettiamola di essere così cinici e rendiamoci finalmente conto che ciò che rende il mondo unico ed interessante è proprio la diversità!

Smettiamola di stare in silenzio e fermi di fronte a situazioni che richiedono un intervento ed una collaborazione!

Possiamo essere migliori di ciò che siamo.