di Elezi Eljona

Percepisco una presenza, una voce flebile;
mi parla, mi consiglia, mi sussurra.
Entra dentro il corpo, poi l’abbandona.

A volte colpisce, non parla.
Il cuore non resiste e invia pulsazioni forti;
il petto piange ferito;
le lacrime rigano il volto, confondendosi con la pioggia.

Come granelli di sabbia che svaniscono al vento,
così l’anima si scompone di fronte alla presenza,
tagliente come una lama,
calorosa come un abbraccio. 

Ha doppia faccia e non si rivela:
perdona, poi tradisce.
Ascolta, quindi percuote.

Lo spirito dolente la minaccia,
poi quando si discosta, le domanda
“Perché ti allontani?”.