di Carla Delle Vedove
I giorni passano. Sono sempre di più. Ogni lunedì conto quante settimane sono trascorse dall’ultimo giorno di scuola.
Una parte di me spera ancora di tornarci, di rivedere i miei compagni di classe, i miei prof, i miei amici dell’Intrepido, di passare altre cinque ore di lezione con la mia vicina di banco e i miei amici ad ascoltare qualsiasi lezione, anche la più pesante, ma tenuta da una persona in carne e ossa, non dallo schermo piatto dell’iPad. Un’altra parte di me, più realista, però sa che è altamente improbabile che tutto questo accada di nuovo. È molto più probabile invece che l’unico contatto umano che avremo nei prossimi tempi con queste persone sarà soltanto attraverso uno schermo.
E sento già che tutti loro mi mancano, anche se forse non è passata ancora neanche la metà dei giorni che dovremo trascorrere interamente a casa.
Avrei voluto finire questo anno scolastico e il percorso dei cinque anni come hanno fatto tutti gli altri studenti degli anni passati. Avrei voluto mettermi un bell’abito lungo alla cena di matura e fare i cartelloni ai prof, di cui avevamo già raccolto un bel po’ di citazioni. Avrei voluto aspettare il 17 giugno, condividere l’ansia con i miei compagni di classe, uscire dalla scuola dopo l’orale gridando “sono libera!”, mangiare un ultimo saccottino, abbracciare le persone importanti ed essere fiera di me. Avrei voluto tante cose, anche essere più ottimista come lo ero un po’ di mesi fa e riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno.
Insomma, avrei voluto una bella conclusione per un bel percorso. Un percorso che è stato lungo e difficile e che, sì, non vedevo l’ora che finisse, ma che è stato un grande percorso di crescita. Ho imparato tanto durante questi anni, ho svolto un sacco di attività, pure troppe forse, ma ogni cosa che ho fatto mi ha lasciato dei ricordi che hanno reso significativo questo lungo periodo.
Questi cinque anni sono ormai parte di me e non li potrò mai dimenticare.
Non dimenticherò i miei compagni di classe, non certo perfetti, ma compagni di un viaggio durato cinque anni.
Non dimenticherò i miei compagni dell’Intrepido, che mi hanno dato la motivazione, perché avere qualcosa in cui mettere il cuore fa stare meglio.
Non dimenticherò i miei amici, che nonostante tutto mi hanno sempre supportata e sopportata.
Non dimenticherò i miei prof, che mi hanno insegnato tanto, che mi hanno conosciuta come persona e non solo come semplice studentessa e che mi sono stati vicino nei momenti difficili dal punto di vista scolastico, ma soprattutto dal punto di vista umano.
Non dimenticherò le persone importanti, che avranno sempre un posto nel mio cuore. Non riuscirò mai a ringraziarle abbastanza.
Senza tutte queste persone non sarei quella che sono oggi. È per questo che ricorderò per sempre il Liceo Copernico, che per cinque anni è stato, e lo sarà ancora per pochi mesi, la mia vita.
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