ASTEROIDI DELLA FASCIA PRINCIPALE E NEAR EARTH

L’8 settembre 2016 fu lanciata la sonda Osiris Rex verso l’Asteroide Bennu che ha un diametro medio di circa 500 metri. La missione della sonda era di avvicinarsi all’asteroide, entrargli in orbita, compiere delle analisi della superficie e del suo moto di rotazione e rivoluzione per poi scegliere un punto, sulla superficie dell’asteroide, dove appoggiare il suo lungo braccio per prelevare almeno 60 grammi di regolite. Quest’ultima operazione è avvenuta con successo il 20 ottobre 2020 alle ore 22.12 UTC. Al link qui allegato si potrà assistere all’”abennunaggio”. Nel video (https://www.youtube.com/watch?v=xj0O-fLSV7c) si può notare che nel momento in cui il braccio della sonda tocca il suolo di Bennu, una miriade di ciottoli e polvere si solleva andando ovunque. Ciò avviene a causa della bassissima forza di gravità dell’asteroide; si pensi che, se per ipotesi potessimo portare nello spazio il Monte Rosa, questo avrebbe, data la sua massa, una gravità di gran lunga maggiore a quella di Bennu! La sonda, dopo aver toccato il suolo dell’asteroide, è ripartita per far rientro sulla Terra. Essa rilascerà nell’atmosfera terrestre la capsula contenente i campioni il 24 settembre 2023.

GIOVE E SATURNO

Nel 2020, il 21 dicembre per la precisione, Giove e Saturno si sono avvicinati prospetticamente in una congiunzione così ravvicinata che si potevano vedere insieme al telescopio. La prossima congiunzione di questa portata avverrà solo nel 2080. Secondo un’ipotesi di Giovanni Keplero, il corpo celeste che i Magi seguirono fu una congiunzione di questo tipo, che avvenne tra il 7 e 6 a.C. I Magi erano astrologi e sacerdoti che veneravano Mitra e avevano probabilmente interpretato questa congiunzione nel seguente modo: era venuto il tempo (Saturno) che un grande re (Giove) di giustizia (Saturno) arrivasse a regnare i giudei (perché la congiunzione era avvenuta nella costellazione dei pesci che simboleggiava Mosé e tutto il popolo ebraico)  (Rif. Osservatorio astronomico del Righi di Genova).

NETTUNO E URANO

Durante il 2020 la NASA ha rilasciato uno studio che illustra alcuni programmi di missione diretti verso i due giganti ghiacciati. I principali obiettivi di ricerca saranno lo studio dell’atmosfera, lo studio delle loro parti interne, del sistema di anelli nonché dei flybys verso le lune. Le missioni dovrebbero partire entro gli anni 20 e 30 del XXI secolo. L’obiettivo potrà essere raggiunto entro 10- 13 anni. Questo tempo è maggiore rispetto a quello che ha impiegato la Sonda New Horizons per raggiungere Plutone, ma è necessario se si vuole che la sonda sia in grado di rallentare ed entrare nell’orbita del pianeta per fare studi più approfonditi rispetto ai veloci flybys delle sonde Voyager. Si prevede, per le sonde, un carico utile di almeno 50 kg. Gli strumenti scientifici che le sonde porteranno, dovrebbero essere, come minimo, uno spettrometro di massa, delle fotocamere a largo campo e ristretto, un magnetometro e un sensore di polvere. Oltre a ciò verrà portata anche una sonda atmosferica (come quella trasportata e rilasciata dalla sonda Galileo nell’atmosfera di Giove).

Queste informazioni vanno prese come variabili, dato che molto spesso la progettazione di una missione spaziale può durare parecchi anni e subire modifiche radicali, tagli di fondi e, in alcuni casi, anche annullamenti.

 

NUBE DI OORT. Solo una su tre

Il 28 dicembre 2019, è stata scoperta una nuova cometa C/2019Y4 (ATLAS) il cui nome comune è cometa ATLAS. Si prevedeva che, intorno alla fine del mese di maggio 2020, avrebbe dato spettacolo di sé con una luminosità tale da renderla perfettamente visibile ad occhio nudo. Purtroppo però ciò si è rivelato un’amara illusione; il nucleo della cometa, poco prima di aprile, aveva infatti assunto una leggera forma allungata che faceva presumere il peggio. E così fu. Il 6 aprile 2020, la cometa ATLAS si frammentò in dieci pezzi, di cui sei continuarono a ruotare intorno al nucleo principale della cometa. La sua magnitudine diminuì vertiginosamente e il sogno ATLAS si spense. Mentre avveniva ciò, un piccolo batuffolo di cotone, apparso in una fotografia del telescopio solare spaziale SOHO, riaccese la speranza di poter osservare una nuova e grande cometa. Questo batuffolo, denominato C/2020F8 (Swan), rappresentava la cometa Swan. Essa avrebbe raggiunto la sua massima luminosità proprio in corrispondenza delle nostre latitudini. Quando ancora si trovava nell’Emisfero Australe, ci fu un importante picco della luminosità (21 maggio 2020) e ciò fece gioire tutti gli appassionati osservatori, ma non fece altrettanto gioire gli esperti. Essi sanno che un incremento di luminosità di una cometa può infatti essere il primo segnale di una frattura nel nucleo. Difatti, poco tempo dopo, ci fu un calo della luminosità della cometa, che continuò in maniera costante finché il sogno Swan si spense definitivamente. C’era però un’ultima chance. Il 27 marzo 2020, il telescopio spaziale NEOWISE scoprì C/2020F3 (NEOWISE). Si ipotizzava che la cometa avrebbe raggiunto un’elevata luminosità e sarebbe stata visibile perfettamente ad occhio nudo in cieli bui o in città con un binocolo. Di fatto fu così. Fu una cometa spettacolare. Data la sua luminosità fu possibile fotografarla anche con semplici smartphone. In questo evento si è verificato però anche un lato oscuro: la cometa sfiorò la Terra passandole accanto ad una distanza di circa 1 milione di chilometri, con il rischio di collidere con essa. Scampato il pericolo, ci siamo goduti la sua visione tanto da poter dire che, almeno una cometa su tre, l’abbiamo ammirata!

FOTOGRAFIE‌ ‌

Tutte‌ ‌le‌ ‌fotografie‌ ‌sono‌ ‌state‌ ‌acquisite da Mattia Piccoli‌ ‌con‌ ‌una‌ ‌camera‌ ‌planetaria‌ ‌ad‌ ‌alta‌ ‌risoluzione‌ ‌e,‌ ‌in‌ ‌alcuni‌ ‌casi,‌ ‌con‌ ‌un‌ ‌telescopio‌ ‌rifrattore‌ ‌da‌ ‌72‌ ‌mm‌ ‌di‌ ‌diametro‌, in‌ ‌altri‌ ‌con‌ ‌un‌ ‌telescopio‌ ‌riflettore‌ ‌newtoniano‌ ‌da‌ ‌200‌ ‌mm‌ ‌di‌ ‌diametro.‌ ‌Sono‌ ‌stati‌ ‌inoltre‌ ‌utilizzati‌ ‌due‌ ‌filtri:‌ ‌uno‌ ‌per‌ ‌l’osservazione‌ ‌del‌ ‌Sole‌ ‌e‌ ‌un‌ ‌altro‌ ‌che‌ ‌fa‌ ‌passare‌ ‌solo‌ ‌una‌ ‌curva‌ ‌di‌ ‌luce‌ ‌dai‌ ‌742‌ ‌nm‌ ‌in‌ ‌su‌ ‌per‌ ‌ottenere‌ ‌dettagli‌ ‌più‌ ‌scolpiti‌ ‌nelle‌ ‌immagini.‌

GLOSSARIO

Regolite:‌ ‌‌è‌ ‌una‌ ‌polvere‌ ‌particolarmente‌ ‌abrasiva‌ ‌che‌ ‌si‌ ‌trova‌ ‌sulla‌ ‌Luna‌ ‌e‌ ‌sul‌ ‌pianeta‌ ‌Marte‌ ‌e‌ ‌si‌ ‌forma‌ ‌a‌ ‌causa‌ ‌dell’erosione‌ ‌della‌ ‌crosta‌ ‌rocciosa,‌ ‌da‌ ‌parte‌ ‌di‌ micrometeoriti.‌ ‌

Congiunzione:‌ ‌‌momento‌ ‌durante‌ ‌il‌ ‌quale‌ ‌due‌ ‌corpi‌ ‌celesti‌ ‌sono‌ ‌particolarmente‌ vicini,‌ ‌prospetticamente,‌ ‌ma‌ ‌non‌ ‌si‌ ‌toccano.‌ ‌

Sitografia

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