di Silvia Almacolle

Esattamente un anno fa, presso il Collegio del Mondo Unito di Duino, mi apprestavo a partecipare alle selezioni per ottenere un posto in uno dei collegi appartenenti al movimento UWC (United World Colleges), le scuole internazionali in cui vengono accolti studenti da tutto il mondo per un percorso scolastico di due anni (quarta e quinta superiore) coronato dal diploma di bacellierato internazionale.

In tutto il mondo i collegi sono sedici, situati in Italia, Thailandia, Regno Unito, Singapore, Swaziland etc. etc.

Quando ho deciso di iscrivermi alle selezioni non avevo idea che la mia vita sarebbe effettivamente potuta cambiare così drasticamente.

Da quando  frequento uno dei collegi ho infatti avuto modo di sperimentare un’ indipendenza nello studio, nella organizzazione personale e nell’esecuzione di attività che mai avrei pensato di ottenere. Inoltre lo stile di vita all’insegna della multiculturalità e della condivisione, parte fondamentale di questa esperienza, mi hanno segnata profondamente.

Penso che la mia esperienza sia stata resa più forte anche per il contesto in cui il Collegio di cui faccio parte si trova, sicuramente molto ricco e diverso da quello italiano. Dopo aver superato le selezioni sono stata infatti assegnata al Mahindra United World College of India, situato in una zona rurale del Maharashtra, a sud di Mumbay, dove l’isolamento del Collegio dalle città è compensata dalla presenza di piccoli villaggi piuttosto isolati e autosostentativi.

Diventa facile per il nostro collegio essere quindi fortemente coinvolto in attività di volontariato in queste realtà, attività che vanno dall’ insegnamento dell’inglese nelle scuole al potenziamento della figura della donna, che in questo contesto ha ancora un ruolo fortemente limitato in quanto a educazione o a igiene, come nel caso dell’uso degli assorbenti femminili.

Il Bacellierato Internazionale, infatti, si pone l’obiettivo di unire allo studio accademico attività di volontariato, artistiche e sportive. Questa peculiarità è una delle caratteristiche che più mi attraevano dell’UWC: le politiche del movimento mirano a sviluppare lo studente pienamente, secondo diversi punti di vista che poi vengono mescolati e conciliati tra loro così da rendere questa esperienza ancora più significativa.

Tuttavia sono convinta che la migliore opportunità di studio offerta in collegio risieda nella possibilità di scambio e confronto con tutti gli studenti: vivendo continuamente in stretto contatto con i compagni di studio si ha l’occasione di esplorare l’arte della convivenza che prevede non solo di essere in grado di rispettare gli spazi degli altri, ma anche di riuscire a valorizzare le differenze così da poter esplorare nuovi confini imparando a modellare le proprie abitudini per conciliarle con quelle degli altri: il più delle volte sono le più piccole discussioni con le compagne di stanza ad insegnare qualcosa.

Anche la viva partecipazione all’interno della comunità è fondamentale, tanto che qualsiasi decisione viene discussa approfonditamente tra tutti e qualsiasi voce viene ascoltata. È  importante considerare che ciò che rende il progresso, il cambiamento e la ricerca tali è lo studio accademico tanto quanto le nuove idee e per questo la partecipazione, la condivisione e l’ascolto sono parti fondamentali del nostro studio. Senza nuove idee, infatti, l’intera ricerca, intrinseca all’essere umano, perderebbe di significato e diventerebbe vuota.

A mio parere la più grande bellezza di questi  collegi sono gli ideali da cui hanno preso vita nei lontani anni Cinquanta, e tutte le energie spese nel perseverare il cambiamento per poter migliorare e ottenere risultati sempre più significativi con una più positiva ricaduta.

Il primo collegio, infatti, fu creato nel periodo di terrore e di violenza della guerra fredda per poter unire giovani studenti da tutto il mondo all’insegna della pace, della condivisione e della fratellanza, attraverso l’educazione per indirizzarli verso le scelte migliori per un mondo migliore.

Questi ideali racchiudono un forte romanticismo che poi si trasforma in entusiasmo e motivazione che rendono questo posto stimolante e pieno di idee.

Prima di arrivare in collegio mi ero creata tantissime aspettative sulla strada che stavo per intraprendere ascoltando racconti di ex alunni o fantasticando su questo strano mondo, ma quando sono arrivata ho trovato un panorama completamente diverso da quello che mi aspettavo e ne sono più che felice. Inizialmente lo shock culturale è stato fortissimo: l’eccitazione di fare nuovi incontri, l’enorme difficoltà nel comunicare in inglese e la grande novità di essere arrivata in un posto completamente nuovo e diverso hanno reso tutto molto confuso. La mia mente non aveva neanche il tempo di metabolizzare effettivamente quello che succedeva che era subito attratta da qualcos’altro. Con il passare del tempo l’atmosfera si è rilassata un po’, sono riuscita ad approfondire i rapporti con le persone che mi circondano e mi sono abituata al nuovo ambiente. Sono sicuramente convinta che una delle sfide maggiori in un collegio siano le relazioni umane: può essere molto difficile, vivendo assieme, discernere tra quelli che sono i rapporti personali più significativi, a cui vanno rivolte le proprie energie, e quali invece possono non esserlo. La confusione in questo senso porta spesso ad un sovraccarico emotivo anche dannoso.

Il lato positivo nel vivere con tutti gli altri studenti 24 ore su 24 è che c’è sempre qualcuno pronto a prendersi cura di te così come tu devi imparare a prenderti cura degli altri in qualsiasi circostanza e questo sicuramente rende i rapporti tra di noi molto più forti. Anche per questo motivo l’esperienza in collegio è decisamente vigorosa: le relazioni si sviluppano molto velocemente e molto intensamente, le attività e lo studio riempiono completamente tutte le giornate, dettando un ritmo frenetico, l’eccitazione data da nuove idee e il cambiamento che si respirano trasmettono un’ esaltazione costante e la nostalgia per la lontananza da casa aggiunge un peso alle spalle.

Quella che sto affrontando è un’esperienza che mi ha e mi sta cambiando molto, riuscendo ad aprire la mia mente a nuovi orizzonti e stimolandomi a raggiungere sempre i miei limiti, senza perdere l’occasione di spingermi oltre. Sicuramente raccomandata a tutti voi!