di Stella Simonin
Chi l’avrebbe mai detto che c’era un tunnel sotto l’Ocean Blvd a Long Beach California? Ce lo spiega Lana del Rey nel suo ultimo album, nono della sua discografia, uscito il 24 marzo. Si tratta di un tunnel sotto la strada principale Ocean blvd, aperto nel 1928 e chiuso nel 1967, che collega il centro città a Long Beach e conteneva diverse attività commerciali. La domanda che Lana pone agli ascoltatori nel titolo dell’album è quasi retorica, poiché quasi nessuno sa di questo tunnel, dimenticato anche dai Californiani, ma il suo obiettivo è proprio quello di ricordarci quanto era bello prima della sua chiusura.
Nell’’album, pieno di riferimenti a vecchi cantautori, luoghi ed epoche passate, Lana del Rey ci stupisce ancora con arrangiamenti elaborati e la sua voce ipnotica che ci accompagna per tutta la durata dei 16 brani presenti nell’album prodotto da Jack Antonoff, realizzato in collaborazione con un coro gospel e altri artisti quali John Batiste, Bleachers, Father John Misty, Tommy Genesis, SYML e Riopy. Il genere è un pop alternativo, decisamente diverso dalle canzoni che dominano le classifiche: spazia dal jazz, all’hip-hop a melodie delicate accompagnate dal pianoforte e include influenze gospel, folk e trap.
Ma ora andiamo nel dettaglio con una panoramica dei pezzi:
1 The Grants: apre l’album con una registrazione delle prove del coro gospel, che da subito ci fa immergere nella vita della cantante, mostrandoci ciò che sta dietro alla realizzazione dell’album, come se si trattasse di un invito ad entrare in casa sua. La canzone, infatti, che porta il nome di famiglia di Lana, è proprio dedicata ai suoi parenti, alle persone a lei care e ai ricordi di loro che vorrebbe sempre portare con sé.
2 Did you know that there’s a tunnel under Ocean Blvd: dietro a questo titolo si nasconde un significato meno letterale che meglio emergerà in questa canzone. Il titolo infatti è una metafora per dirci che Lana ha ancora tanto da offrire, di non dimenticarci di lei come il mondo si è dimenticato del tunnel: “don’t forget me” ripete svariate volte durante il brano. Lana in questo album farà diversi riferimenti ad altri film, luoghi, canzoni e cantanti; in questa menziona “Don’t Forget Me” di Harry Nilsson e John Lennon, riportando anche il punto esatto in cui Nilsson fa un’imprecisione vocale, non tanto per puntiglio quanto per trasmettere l’emozione con cui anche lui canta quello stesso verso.
3 Sweet: in questa ballata malinconica, Lana parla al suo fidanzato e mette in mostra un altro aspetto di sè, un po’ fuori dal comune, domandandogli se nonostante il suo carattere complicato la amerebbe lo stesso. Dice di non essere come molte ragazze superficiali ed elenca le cose che vorrebbe fare con il suo ipotetico futuro marito, tra cui un dolce far niente.
4 A&W: chiamata come la più antica catena di fast food, “A&W” contiene però anche le iniziali di “American Whore”, che ripete nel ritornello della prima parte della canzone. Specifico che si tratta della prima parte perchè la particolarità del brano sta proprio nel contrasto stilistico rispetto alla seconda metà, infatti inizialmente acustica, dal ritmo incalzante ma delicata, la melodia cambia verso la metà per poi cogliere di sorpresa con un finale hip-hop.
5 Judah Smith Interlude: questo interludio, che presenta una registrazione dell’omofobo pastore della Churchome, ha lasciato i fan perplessi, ma non è quello che sembra. In realtà non vuole trasmettere un messaggio negativo, infatti molto probabilmente è ironico e lo si può dedurre dal sottofondo di risate di Lana e delle sue amiche ad alcune affermazioni del pastore.
6 Candy Necklace (feat. Jon Batiste): una riflessione malinconica sulla relazione passata e presente di Lana, ricca di immagini e metafore vivide, la canzone dipinge il quadro di una donna bloccata in una situazione in cui non vuole stare, ma che non riesce ad abbandonare.
7 Jon Batiste Interlude: Jon Batiste è un musicista vincitore di cinque Grammy, uno per il film Soul. In questo interludio lo si sente celebrare un sentimento di gioia in un modo carismatico ispirato alla chiesa.
8 Kintsugi: il titolo è un termine giapponese che indica l’arte di riparare la ceramica rotta senza cercare di nascondere il fatto che si sia rotta. Questa è sicuramente una tra le canzoni più personali presenti nell’album, perchè parla dei membri della sua famiglia che sono morti e di quanto le mancano.
9 Fingertips: in questa melodia ricca di archi non ci sono ritornelli, è una riflessione sulla vita e sul futuro. A partire dalle esperienze vissute e passando per vari temi come la maternità, la famiglia, la morte e la malattia.
10 Paris, Texas (feat. SYML): a ritmo di un delicato valzer accompagnato al pianoforte, parla della scoperta di sé, del cambiamento e dell’importanza di fidarsi del proprio istinto e riconoscere quando è il momento di andare avanti. La canzone prende in prestito il titolo dal road movie del 1984 Paris, Texas , diretto da Wim Wenders.
11 Grandfather Please Stand on the Shoulders of my Father While He’s Deep-sea Fishing (feat. Riopy): nonostante il titolo molto lungo, la canzone è abbastanza concisa. C’è solo un vero verso che rende più semplice capire dove vuole arrivare, ovvero una richiesta di protezione al Signore dai suoi oppositori, che sminuiscono il suo lavoro e i suoi sentimenti.
12 Let the Light In (feat. Father John Misty): la canzone ritrae gli alti e bassi di una relazione appassionata e i modi in cui l’amore può essere fonte di forza, conforto e ispirazione.
13 Margaret (feat. Bleachers): prende il nome da Margaret Qualley, un’attrice di Hollywood moglie del produttore Jack Antonoff e dedicata allo sviluppo della loro relazione.
14 Fishtail: Lana intraprende un viaggio alla scoperta di sé, invitando gli ascoltatori a cercare connessioni autentiche e coltivare la propria autostima. Il brano si apre con una melodia al piano per poi dare spazio a basi elettroniche che si plasmano con effetti sonori avvolgenti.
15 Peppers: continuando sulla scia elettronica del brano precedente, audacia e creatività sono protagoniste di questo testo ispirato al fascino di Angelina Jolie.
16 Taco Truck x VB: nella prima parte della canzone Lana descrive l’incontro con il suo ragazzo in un camioncino di taco e riflette sulla loro relazione un po’ apatica. Nel brano fa riferimento al film “Carlito’s Way” descrivendo il proprio lato selvaggio ed imprevedibile. Nella seconda parte, più nostalgica, si può riconoscere una versione demo di “Venice Beach”. La frase “bang, bang, kiss, kiss” ripetuta per tutta la canzone potrebbe rappresentare lo spirito spensierato della giovinezza e l’eccitazione dell’amore giovanile.
Ora non vi resta altro che addentrarvi in questo magico “tunnel” di atmosfere e lasciar viaggiare la vostra mente. Buon ascolto!
P.S: si consiglia l’ascolto a ore serali accompagnati da una buona tazza di tè.
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