di Nicola Grion
Ho riflettuto sul fatto che al giorno d’oggi siamo sommersi da una quantità immensa di informazioni.. eppure da un certo punto di vista siamo “disinformati”!
Da quando la tecnologia è diventata alla portata di tutti, anche l’informazione si è fatta più rapida, accessibile e in maggiore quantità. Social network, rete web, reti tv che forniscono informazioni 24 ore su 24 in tempo reale, ci hanno messo nella condizione di illuderci di sapere tutto, di conoscere la verità.
Invece, proprio la tecnologia ha fatto perdere il significato profondo dell’informazione perché essa viene letta slegata dal contesto.
Leggiamo frammenti di notizie e di informazioni e spesso non ci preoccupiamo di verificarne la veridicità o quanto ci viene invece nascosto.
Oggi il mondo è interconnesso e l’informazione corretta non è nelle mani di tutti: quello che arriva è solo una parte, è quello che alcuni vogliono che noi leggiamo o ascoltiamo. In questo modo veniamo inconsapevolmente manipolati, veniamo indotti a pensare quello che altri vogliono che noi pensiamo. Persone “normali” prendono parte a correnti di pensiero nelle quali non si sarebbero mai ritrovate se non grazie al web. E non dico che l’informazione sia sbagliata, dico che chi legge deve essere più attento e più critico.
Alla Tv e sul giornale non c’è mai una notizia positiva, solo notizie che attirano l’attenzione per la tragicità degli eventi. D’altra parte l’uomo è attratto da ciò che non appartiene alla quotidianità, attirato dalle disgrazie, come una falena dalla luce.
Suicidi, attentati, … avvenivano anche in passato, ma di essi non se ne aveva notizia immediata e non c’era quella eco mondiale che oggi hanno tutte le notizie.
Oggi la disinformazione, nel senso dell’informazione inconsapevole, non ragionata, è un virus che si trasmette, un morbo che infetta tramite informazioni negative o parziali.
Inconsciamente la nostra mente è influenzata e il nostro modo di pensare si fa meno critico e più omologato, tanto che spesso si assiste a casi di emulazione o finiamo per dare ragione a uno e subito dopo a un altro di parere contrario. Questo, secondo me, succede perchè c’è un accavallarsi delle informazioni e non si ha il tempo di fermarsi a riflettere e approfondire, discutere, criticare.
Probabilmente questo articolo non è conclusivo, nè è mia intenzione dare risposte: è solo un avvertimento per mettersi in pausa ogni tanto da tutto ciò che ci circonda e che non capiamo, che viviamo da fuori a dentro senza avere un riferimento.
Tornando alla falena… l’importante è che noi falene nella notte non ci lasciamo ingannare da un lampeggiare che non ci porta nulla di buono.
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