di Mattia Piccoli
È una fredda giornata d’inverno, non sapete cosa fare ma il cielo è limpido e magari siete anche in una zona buia, allora pensate di vestirvi e uscire a vedere le stelle, guardate il cielo e vedete solo qualche puntino luminoso e non riconoscete niente. Perché?
Guardare il cielo non è un gioco da ragazzi, ci vuole un po’ di esperienza e conoscenza.
Adesso, ad esempio, se state leggendo questo articolo sul PC, telefono o tablet, non potete aspettarvi di uscire e vedere le stelle, perché la nostra pupilla è come il diaframma di una macchina fotografica: si restringe quando viene esposta alla luce, mentre tende a dilatarsi quando la luce è scarsa, ma ciò non è istantaneo, possono volerci diversi minuti (circa 10).
Prima di poter osservare, quindi, è necessario pazientare. Dobbiamo uscire all’esterno, al freddo e al gelo, e aspettare che i nostri occhi si adattino al buio. Se volete l’effetto “WOW” recatevi in una zona molto buia e guardatevi i piedi per circa 5-10 minuti, poi alzate la testa e guardate la volta celeste: sarà sorprendente!
Cosa guardare, però? Un cielo buio e gli occhi adattati non bastano, serve infatti sapere cosa e dove guardare. Un ottimo primo target è la mitica costellazione di Orione (Fig.1). Questa costellazione si può ammirare durante il mese di dicembre tra est e sud (a seconda dell’ora ,durante la prima metà della notte) e tra sud-est e sud-ovest a gennaio. La sua stella più luminosa è la gigante rossa Betelegeuse di colore arancio-rame; la seconda per luminosità è Rigel, una gigante bianco-azzura che è molto vicina come luminosità a Betelgeuse. Queste due stelle descrivono rispettivamente una spalla e un piede di Orione e sono vicine ad altre due stelle, che rappresentano l’altra spalla e l’altro piede. In mezzo a queste due coppie troviamo la cintura di Orione, una sequenza di tre stelle (Alnitak, Alnilam, Mintaka) di brillantezza simile, sotto le quali è “appesa” la spada (vedi immagine) composta da diverse stelle poco brillanti (le si può infatti osservare esclusivamente in luoghi bui). Il mio consiglio è quello di raggiungere una zona molto buia, perché nella cintura di Orione è presente l’omonima nebulosa chiamata anche Messier 42, che si può scorgere ad occhio nudo purché il cielo sia davvero buio o con un buon binocolo dalla periferia della città.
Un altro oggetto interessante da poter osservare è una stella facilmente individuabile se partiamo dalla cintura di Orione ed immaginiamo che dalle tre stelle si diparta una linea retta. Seguendo con lo sguardo quella linea immaginaria e muovendoci verso Sud, possiamo individuare una stella blu-azzurra molto luminosa: si tratta di Sirio, la stella più brillante della volta celeste (dopo il Sole ovviamente)!
Il bello però non è ancora finito, perché se ci spostiamo verso Nord seguendo sempre la retta passante per la cintura di Orione, poco dopo aver superato la brillante Aldebaran di colore arancione troviamo un piccolo gruppetto di stelle, le Pleiadi (Fig.2), ovvero un ammasso aperto nella costellazione del Toro composto da circa cento stelle giovani e luminose di cui solo sette sono visibili ad occhio nudo, se si ha occhio allenato e a patto che il cielo sia, sempre, molto buio.
Concludo con il tipico saluto degli astrofili:
“Cieli sereni”
Fig.1 Orione e dintorni
Fig.2 Le Pleiadi
Fig.3 Carta celeste con al centro Orione (cliccare per ingrandire)
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