di Elezi Eljona e Mazzoli Veronica
Il 16 aprile 2023 sono stati annunciati i nomi dei vincitori del prestigioso Concorso Scuole “Tiziano Terzani”, nella tipologia “immagini”: Riccardo Passoni, Simone Bearzi, Pietro Martina e Marco Inghingolo, studenti della classe 3I del nostro liceo.
Il concorso viene promosso ogni anno dall’associazione culturale “Vicino/Lontano” per stimolare nei ragazzi una riflessione su tematiche di rilevanza culturale e civica.
I quattro concorrenti “copernicani” hanno lavorato insieme alla progettazione del lavoro realizzando un disegno di grande impatto cromatico, intitolato “Due mondi paralleli”.
Cogliamo l’occasione per intervistare uno dei ragazzi, Riccardo, che, tra l’altro, è anche uno dei membri della redazione dell’Intrepido.
Alla nostra prima domanda, riguardante la fonte di ispirazione del disegno, Riccardo risponde così:
“Per quanto riguarda la scenografia, l’ambientazione, i personaggi, il loro design e l’aspetto simbolico, sono decisive le esperienze, soprattutto visive. Intendo dire che, oltre ad esercitarmi quotidianamente nel disegno, osservo con grande attenzione le opere a cui mi ispiro, prevalentemente manga.
Una curiosità che il disegno suscita nel lettore è capire quali siano, esattamente, il suo significato e il suo oggetto di rappresentazione.
Si tratta, secondo le parole di Riccardo, di un’immagine che vuole mettere a confronto il mondo reale e quello digitale: la realtà, talvolta monotona e deprimente, si contrappone alle possibilità offerte da mondi immaginari complessi come quelli dei videogiochi, che spesso offrono a noi ragazzi la possibilità di stringere relazioni significative. L’idea di fondo del disegno è proprio quella di rappresentare il mondo digitale come un’opportunità positiva, in quanto spesso permette di trovare più facilmente amicizie, mentre nel mondo reale questo è talvolta complicato.
Alla luce di questa risposta, è emerso un ulteriore quesito, relativo alla forma espressiva scelta per la realizzazione del lavoro: “Pensi che il linguaggio artistico del fumetto sia quello più adatto per affrontare un tema così delicato?”
Riccardo ci risponde sicuro: “Occupandomi da tanti anni di disegni, dopo aver letto la traccia proposta nel bando del concorso, io ho sin da subito pensato a questo linguaggio, che mi è più congeniale e familiare, anche se ovviamente ritengo che vi siano molti modi altrettanto validi per sviluppare questo tema.”
Uscire vincitore da un concorso così importante probabilmente porta con sé emozioni forti, che si mescolano alla soddisfazione di avercela fatta. A questo proposito, abbiamo domandato a Riccardo quali sensazioni abbia provato mentre lavorava al disegno e dopo la sua conclusione.
Egli ci ha rivelato di essersi sentito sicuramente esausto dopo tanti giorni trascorsi a rifinire il lavoro, ma anche vagamente soddisfatto per il risultato finale, nonostante l’organizzazione della tempistica non sia stata proprio ottimale. C’è in lui la consapevolezza che le sue potenzialità creative non siano state sfruttate al massimo, ma anche la gioia per il riconoscimento ottenuto.
Avviandoci al termine dell’intervista, abbiamo proposto a Riccardo un’ultima domanda, rivolta al futuro, alle sue ambizioni e aspettative.
“Sicuramente – ci ha confessato – la mia intenzione è quella di continuare ad allenarmi in modo da accumulare sempre più esperienze. Secondo me, in base alla mia attuale concezione di arte, produrre delle illustrazioni elaborate e graficamente valide è possibile solo a fronte di una grande quantità di esperienze, che solo il costante esercizio quotidiano può garantire. Quello che disegno si può sempre migliorare, al punto che, dopo un determinato periodo, inizio a considerare molti miei disegni datati ed obsoleti. Il mio modo di lavorare e di concepire l’arte mi direziona verso un progressivo rinnovamento e miglioramento della mia produzione artistica.”
Grazie alle parole di Riccardo, abbiamo scoperto quello che si nascondeva dietro le quinte di questo incantevole disegno, e, dopo aver aperto il “sipario”, non ci resta che fare nuovamente i nostri complimenti a questo gruppo che, con il primo premio al Concorso Terzani, ha rappresentato il meglio della nostra scuola conferendole prestigio e lustro.
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