di Carla Delle Vedove, Michele Motta e Linda Stroppolo

Il cambiamento (quasi) improvviso dell’Esame di Stato ha innervosito gli animi degli studenti, capiamo quindi quali sono state queste variazioni partendo dalla prima prova.

Le nuove tre tipologie proposte sono le seguenti:
– per la tipologia A l’analisi di un testo in poesia oppure in prosa;
– per la tipologia B l’analisi e la produzione di un testo argomentativo;

– per la tipologia C un testo espositivo-argomentativo da realizzare a partire da una traccia.
L’unica tipologia completamente esclusa è l’articolo di giornale, mentre il saggio breve è stato eliminato solo come denominazione poiché, in particolare nelle tipologie B e C, se ne recupera l’impianto espositivo-argomentativo.
La prima prova dunque consiste nella redazione di un elaborato di differenti forme testuali in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Sono previste due tracce per la tipologia A, i cui testi saranno esclusivamente letterari, due per la tipologia C, mentre tre sono le proposte per la tipologia B.
Queste tipologie sono state così sviluppate per analizzare la padronanza della lingua (sostanzialmente la correttezza), le capacità espressive (la ricchezza, la varietà ed efficacia degli strumenti di cui si dispone), le capacità logico-linguistiche (l’utilizzo di segnali testuali come connettivi e la punteggiatura, e l’organizzazione del pensiero da esporre) ed infine le capacità critiche (come si selezionano i contenuti, il criterio con il quale viene costruito ed argomentato un testo e il saper esprimere un’opinione in modo consapevole e chiaro).
Come già espresso all’inizio, la modifica è stata parziale, le tipologie delle tracce e parte della loro struttura sono state cambiate, conservando comunque un impianto espositivo-argomentativo. Come ha spiegato Luca Serianni, coordinatore della commissione che ha elaborato la prima prova, il saggio breve e l’articolo di giornale sono stati tolti per permettere agli studenti di esprimere la capacità di argomentazione sviluppata durante il percorso di studi, la quale precedentemente veniva messa in secondo piano nella tipologia B perché, nonostante si potesse elaborare in modo originale i documenti forniti, ogni studente rimaneva vincolato ad essi senza sviluppare il proprio pensiero.
Dalla prima simulazione che gli studenti hanno affrontato il 19 febbraio sono emerse diverse considerazioni riguardo a questa nuova prima prova. In primo luogo, in particolare nella tipologia A (testo in prosa), si può notare che nella sintesi richiesta vengono già messi in luce molti degli aspetti del testo da considerare anche nelle domande specifiche, creando così un’analisi ridondante.
Nella tipologia B, invece, le domande proposte sono state molto specifiche e per questo anche più semplici. Alcune di esse facevano capire implicitamente quale fosse la tesi sostenuta dall’autore del testo, senza che gli studenti potessero dimostrare di averla individuata autonomamente. In una traccia di tale tipologia erano anche presenti riferimenti alla storia; se dunque il tema storico, presente nella tipologia D del vecchio esame è scomparso, gli argomenti storici si ritrovano comunque all’interno delle nuove prove.
Nelle diverse tipologie, e in particolare nella C, è richiesto di elaborare le proprie considerazioni a partire dall’esperienza personale, ma mentre in passato la tipologia D permetteva allo studente maggior libertà nell’organizzazione del testo, ora sono importanti i riferimenti all’attualità e all’esperienza. Se da una parte questo può stimolare gli studenti ad informarsi riguardo all’attualità e a sviluppare un proprio pensiero critico, dall’altra impedisce una valutazione totalmente oggettiva della prova. Le esperienze personali e i riferimenti culturali hanno infatti un peso importante nella valutazione, oltre alla capacità di sviluppare collegamenti tra gli argomenti studiati, anche all’interno di materie diverse, ed è attraverso questi parametri che viene dunque evidenziato il livello di maturità degli studenti.
Dalle simulazioni svolte nel Liceo Scientifico Niccolò Copernico è emerso che i ragazzi spesso studiano per compartimenti stagni e nel momento in cui si trovano a dover scrivere un compito di italiano non sono in grado di realizzare i giusti collegamenti tra le varie materie di studio. Si è potuto anche notare che i principali errori commessi siano stati causati in particolare dalla mancanza di attenzione e dalla superficialità nell’affrontare le domande: spesso queste, sebbene fossero chiare, non sono state ben contestualizzate.
Un altro dei punti critici della nuova prima prova sono anche le griglie di valutazione. Inizialmente la commissione che si è occupata di definire la prima prova aveva spiegato di voler fornire griglie predefinite, a cui gli insegnanti avrebbero dovuto attenersi nella valutazione degli elaborati scritti. Così facendo, la valutazione sarebbe stata più oggettiva e non ci sarebbero state disparità tra le varie scuole e tra le diverse regioni d’Italia. In realtà, le griglie di valutazione pubblicate per la simulazione della prima prova presentano solo linee guida generali. Tutta la prova svolta può essere valutata con un massimo di 100 punti, poi convertiti nei 20 punti del punteggio totale d’esame. Dei 100 punti totali, 60 vengono assegnati seguendo le linee guida comuni a tutte le prove, mentre per i restanti 40 punti ci sono delle indicazioni specifiche per ognuna delle tipologie; per ognuna delle linee guida è stabilito un massimo di punti, ma non è indicato il punteggio con cui attribuire la sufficienza e in base a quali criteri assegnare i punteggi: questi vengono quindi definiti dai singoli docenti, a loro discrezione. Inoltre alcuni dei parametri richiesti nella parte generale sono ripetuti nella parte dedicata alle singole tipologie, come nel caso dell’uso dei connettivi o della presenza di riferimenti all’esperienza personale, perciò le griglie si rivelano ridondanti; nella tipologia A viene anche richiesto di valutare alcuni parametri come la lunghezza del testo, nonostante nella consegna questa non sia specificata.
Nell’intenzione del Ministero i cambiamenti introdotti dovrebbero complessivamente avvantaggiare gli studenti e permettere loro di far risaltare le capacità di comprendere un testo, su cui poi intervenire personalmente e argomentare: questo infatti è ciò che la commissione che ha elaborato le tracce ha ritenuto più importante. Luca Serianni, in ogni caso, afferma che “l’esame di maturità è qualcosa che si deve aggiustare sulla base dell’esperienza, non ci sono riforme definitive, sono riforme in corso d’opera”.