Negli ultimi tempi mi sono dilettata divorando libri su libri in cerca di quello giusto, del romanzo che mi facesse emozionare, appassionare e che mi coinvolgesse fino alla fine, all’ultima singola parola. Posso affermare di averlo finalmente trovato e di essermi arricchita molto grazie a questo.

Quante volte seguiamo la massa e compriamo il libro più venduto restando insoddisfatti??? In base alla mia esperienza, la risposta è “tante”; questo perché non mettiamo in conto che il numero di copie esaurite non ci assicura che il romanzo sia effettivamente piaciuto ai lettori. Al contrario è impossibile non apprezzare il libro in cui mi sono imbattuta.

“Storia di una ladra di libri” è un best seller che ti fa innamorare sin dalla prima pagina; non ha un modello ideale di lettore; è adatto a tutti: adolescenti e adulti, appassionati della storia e non.

Ha uno schema del tutto alternativo: lo scrittore non è il solito personaggio esterno ai fatti di cui non conosciamo nulla; la narratrice della vicenda è proprio la morte che inizia la storia descrivendo i suoi tre incontri con la protagonista della vicenda, Liesel, raccontando la vita difficile di questa ragazzina nella complicata Germania Nazista del 1939.

Liesel Meminger è una bambina di soli nove anni quando fa il suo primo incontro con la morte: è il funerale del suo fratellino e qui comincia la storia della ladra, che approfitta di un momento di distrazione degli altri per catturare il suo primo tesoro, la sua passione… non sa leggere né scrivere, è analfabeta, ma capisce subito il valore di questo piccolo manuale che raccoglie dalla neve;

“Osservava le lettere sulla copertina e sfiorava la stampa al suo interno, ma non aveva idea di che cosa dicesse. Non era importante l’argomento di quel libro; la cosa fondamentale era il suo significato”.

è una ragazzina molto coraggiosa che difficilmente si arrende e, proprio grazie alla sua tenacia e all’aiuto del padre adottivo, riesce nel suo intento: colmare ogni sua lacuna da tutti i punti di vista; dopo molti sforzi, infatti, è una maestra nella lettura e, grazie a questa, trova un altro mondo che la salva da quello reale, dilaniato dalla guerra e dalla morte.

Il suo amore verso le parole la porta a sottrarre i libri ai roghi nazisti e all’immensa biblioteca della moglie del sindaco.

Con il suo comportamento la piccola ladra di libri non ha l’intento di rubare, ma di conservare quelle opere preziose di cui qualcuno vuole disfarsi.

Sarà sempre con le parole dei libri rubati che Liesel terrà in vita un ebreo che la sua famiglia adottiva nasconde nella cantina, sperando di riuscirlo a salvare dalla violenza del Nazismo che miete le vite di molte persone innocenti.

Questo libro è un intreccio di varie storie che si incrociano con quella della protagonista. Le persone di cui si parla: familiari, amici e conoscenti, hanno tutti dovuto affrontare il loro destino. Il periodo in cui vivono è determinante per le loro storie; dal libro traspare la disperazione e il dolore a cui sono sottoposti: continui bombardamenti, corse ai rifugi antiaerei del vicinato, razzismo. Nonostante le tragiche vicende, la storia è anche caratterizzata da amicizie profonde che si sviluppano in questo clima pesante, legami indissolubili che non si spezzeranno mai, malgrado la difficile situazione.

Il New York Times, il colosso dell’editoria mondiale, ha definito questo romanzo come “Il tipo di libro che ti cambia la vita” e lo è. Tramite lo stile linguistico dell’autore, contraddistinto dalla chiarezza e dall’immediatezza delle parole, il significato ci arriva dritto al cuore; la sensibilità di ognuno di noi è profondamente toccata ; capiamo quanto fortunati siamo e che il nostro “mai abbastanza”, in realtà è tutto ciò che ognuno può sperare di avere, anzi… di più! Non smetterò mai di consigliare questo romanzo, il più commovente, appassionante e coinvolgente che io abbia mai letto… a distanza di anni me lo ricordo ancora come fosse ieri perché è difficile dimenticarsi un libro come questo, che si legge tutto d’un fiato.