di Anna Carraro
Oggi la cassetta delle offerte è fin troppo leggera: cosa alquanto strana, dato che sono passate parecchie persone per questa strada e la maggior parte di loro si sono anche fermate al mio locale; chi per salutare al volo qualche caro amico, chi per bere un semplice caffè, chi per gustare un pranzo completo. Io quindi mi sono impegnata a soddisfare tutti i loro desideri, a preparare qualche delizia da mangiare. Ho cercato il più possibile di creare un bell’ambiente mettendo le canzoni giuste per creare il sottofondo adatto e soprattutto rimanendo sempre col sorriso stampato in faccia.
La realtà è che, quasi a fine giornata, dai pochi doni ricevuti oggi, la credenza è pressoché vuota. Solitamente le gentili offerte raccolte nell’arco di una giornata mi permettono di soddisfare tutti i clienti del giorno stesso e addirittura della mattina successiva. Nei periodi più fortunati anche una parte del pomeriggio dopo. Oggi, invece, probabilmente faticherò a finire la giornata.
Ora sono qui da sola, infatti mi sono concessa qualche minuto di pausa. Continuo a pensare al perchè di questa carenza. Forse sono stata meno cordiale del solito? Forse mi sono scordata di qualche persona senza accorgermene? Avranno magari trovato qualcuno di meglio?
Continuo a non capire: a me sembra di essermi impegnata anche più del solito. Per esempio, oggi sono arrivati clienti anche fuori orario di lavoro e ovviamente ho provato ad accoglierli come tutti gli altri, ma ormai non avevo assolutamente niente più da offrir loro. Gliel’ho ripetuto più volte, ma loro sono entrati aggressivamente in cucina e hanno messo a soqquadro le credenze, distrutto le ante, spaccato i bicchieri. Io volevo far qualcosa per gestire la situazione al meglio, ma non sapevo esattamente cosa. Ho provato a chieder loro di fare una piccola offerta, così da accontentare tutti, ma loro hanno preferito andar via, rassicurandomi che sarebbero tornati il giorno dopo, quando la credenza sarebbe stata di nuovo piena.
Il problema è che ormai la credenza è distrutta, prosciugata, e ci vorrebbe un lavoro troppo impegnativo per sistemarla, soprattutto sapendo che, prima o poi, passerà qualcun altro a distruggerla nuovamente.
Quindi che fare? Dopotutto, Amor ch’a nullo amato amar perdona, no?
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