di Tommaso Scarabelli

Le Euso (European Union Science Olympiads) sono  olimpiadi  dedicate a ragazze e ragazzi non ancora diciassettenni che evidenziano uno spiccato interesse per le scienze sperimentali. Questi giochi non vanno affrontati individualmente ma in gruppi da tre.  Si tratta prevalentemente di esperimenti nei quali rientrano temi di biologia, chimica e fisica che, nel programma di un Liceo Scientifico, vengono in gran parte acquisiti dalla classe terza.

Quest’anno tre studenti del Copernico sono riusciti a qualificarsi per le nazionali, che si sono tenute a Padova il giorno 21 febbraio dove la nostra squadra si è recata accompagnata dal professor Francesco Gobbo.

Ognuno dei tre componenti  si è dedicato ad una specifica materia, avendo comunque la possibilità di confrontarsi con i compagni per qualche consiglio, per chiedere aiuto o comprendere meglio gli argomenti trattati.

La principale caratteristica delle EUSO è la loro applicazione: ogni esperimento è infatti legato ad una storia, precisamente quest’anno a un racconto giallo.

In questo contesto i risultati ottenuti dai vari esperimenti sarebbero andati a dimostrare la colpevolezza di uno dei sospettati presentati nel testo o a scagionarlo.

Lo studente che si è dedicato al tema di biologia, Federico Cigolot, ha dovuto analizzare al microscopio campioni di sangue, alghe e altre sostanze per scoprire chi fosse venuto in contatto con esse o a chi appartenessero,  trovando quindi il colpevole. Ha inoltre analizzato il DNA trovato nel sangue tramite un importante esperimento chiamato elettroforesi.

Per quanto riguarda l’ambito della chimica, io stesso ho eseguito svariate titolazioni per identificare le sostanze presenti in un magazzino disordinato  e scoprire quale fosse stata sostituita o alterata, in modo da poter incriminare un indiziato o dimostrarne l’innocenza. Come ultimo esperimento ho analizzato un semplice campione di urina per stabilire se il suo ”possessore” fosse diabetico o meno e quindi scoprire la causa del decesso.

Infine Andrea Lizzit ha lavorato sui temi di fisica riguardanti la diffrazione, utilizzando anche un puntatore laser per stabilire la natura di alcuni tessuti per poi confrontarli con il campione ritrovato nelle mani della vittima e, incredibilmente,  per stabilire la presenza di zucchero, che sarebbe stato letale per il soggetto diabetico, in un liquido tramite un complesso procedimento fisico, non chimico.

Verso la fine della gara, durata circa cinque ore, noi tre copernicani ci siamo radunati per identificare il colpevole sulla base dei propri risultati.

Il giorno dopo la gara è stato esposto l’esperimento di biologia riguardante l’elettroforesi e la sua storia nel mondo degli investigatori: infatti esso è un importante mezzo scientifico che viene utilizzato per confrontare  il DNA sulla scena del delitto e quello del sospettato.

Le EUSO hanno dimostrato, in modo coinvolgente, come la scienza possa avere le sue applicazioni concrete ed efficaci anche nella realtà che ci circonda.