di Arianna E. Oian
Questo gennaio, con grande onore e piacere della città di Udine, si è svolta
all’auditorium Zanon una conferenza tenuta dal famoso cantante Simone Cristicchi,
vincitore dell’edizione 2007 di Sanremo, sul tema della memoria e della pazzia nella
nostra vita e nel quotidiano.
Dopo una toccante lettura di un brano sull’emigrazione italiana negli Stati Uniti,
molto simile a quella vissuta oggigiorni dai medio orientali in fuga da persecuzioni e
guerre, si è tenuto un profondo colloquio sulla pazzia e sulla follia umana,
sentimenti e condizioni presenti nella nostra cultura sin dall’antichità, ma
prontamente nascosta per impedire la visione dei cosiddetti “casi difficili” o
“problemi sociali”. Durante gli ultimi mesi il cantante ha compiuto un grande viaggio
in tutta Italia alla scoperta dei luoghi nei quali stavano fino a poco tempo fa le
persone matte e che non conosco la pace della normalità: i manicomi. Qui si celiano
storie nuove, angosciose e tormentate, alla scoperta di una nuova sottocategoria
sociale che raramente appare sui giornali o sui nostri notiziari, ma che soffre
ugualmente per un presente malessere psichico. Forse i matti hanno capito fin
troppo della società e non riescono a configurarsi e a inserirsi nel tessuto sociale, ma
chi sono io per sapere come ragiona una persona diversa da me? Spero solamente di
non offendere alcuno con queste mie parole e di essere corretta nei confronti di
tutti.
Ormai i manicomi sono chiusi, perciò queste persone, che necessitano di assistenza
affettiva e curativa a livello spirituale sono da sole e ancora più indifese. Chi li
proteggerà e si prenderà cura di loro adesso? Come potremo sapere che non
verranno maltrattati? Non avremo mai la sicurezza totale, ma davvero vorrei che
l’opinione su queste persone cambiasse. In fondo è una distinzione come le altre:
biondi, mori, simpatici, antipatici, rozzi, eleganti, ma soprattutto buoni o cattivi.
Esatto come la bontà e la cattiveria. Quanti personaggi famosi sono diventati noti
con lo scandalo o con azioni meschine che hanno compiuto, oppure, a livello più alto
come è riuscito il popolo a eleggere al governo soggetti come Hitler o Mussolini?
Siamo tutti pazzi noi e i tedeschi? Siamo assassini? Siamo tutti cattivi? No.
Probabilmente nella categoria dei “Normali” ci sono persone con molti meno
scrupoli, più ambizione malata, meschinità, incitazione all’odio e alla vendetta,
rispetto ai folli.
Oppure altri grandi scrittori, Virginia Woolf, Freud, Wilde, Munch e Van Gogh
divennero folli a causa di delusioni sociali o di loro cari. Allora perché divinizzare dei
folli? È normale che ciò accada?
Ecco qui, un’emozionante colloquio con Cristicchi, che molto cordialmente ha
risposto a molte domande, un uomo cosciente dei problemi della società e che non
si limita a scalare le vette del successo con i suoi singoli superficiali e dai ritornelli
petulanti, ma con una sferzante ondata di dinamismo e critica alla società mondana
e allo stato un cantante è riuscito a commuovere un’intera platea di adolescenti e a
sciogliere anche i cuori più duri.
E come ultimo dettaglio avvincente della giornata, e il più leggero e divertente, un
selfie scattato con il noto compositore, la professoressa Fabris alcuni dei ragazzi
partecipanti alla conferenza.
Una giornata davvero indimenticabile, sia per l’onore di aver conosciuto un
esponente dlla nostra cultura così importante, sia per le sue parole colme di bontà e
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