di Alice Pellicciotti
Ci stiamo avviando verso la fine dell’anno scolastico e anche le attività extrascolastiche stanno volgendo al termine. Per l’orchestra classica della scuola, nata l’anno scorso, dopo prove, incontri, concerti, fatiche e soddisfazioni uniti ad una buona dose di motivazione, è giunta l’ora di riporre gli strumenti nella loro custodia in attesa del prossimo anno. Anno che vedrà un nuovo direttore d’orchestra poiché quello attuale, Lorenzo Forte, della classe 5^B, lascerà il Copernico per intraprendere la strada dell’università. Lorenzo si è diplomato a luglio 2016 al conservatorio “Jacopo Tomadini” in tromba e attualmente suona come musicista in diversi gruppi del Friuli, in vari luoghi d’Italia e dell’estero. Lo abbiamo intervistato affinché potesse condividere quella che è stata la sua esperienza all’interno dell’orchestra, quello che gli ha lasciato e come è stato quest’anno rispetto a quello scorso.
Lorenzo, innanzitutto, come mai hai scelto di diventare il direttore dell’orchestra del liceo e non di farne parte come musicista?
“Il direttore d’orchestra è una figura molto importante, è colui che ha il controllo dell’intera situazione. Ho sempre ricoperto il ruolo del musicista in ogni concerto, e questa volta ho deciso di provare a cambiare mettendomi in gioco come direttore d’orchestra, ruolo che mi è sempre piaciuto. In questo modo ho avuto l’opportunità di entrare a diretto contatto con la musica e con i brani dando ad ognuno la mia interpretazione su come suonarlo.”
Come è composta la vostra orchestra? Quanti sono i componenti? Sono aumentati o diminuiti?
“Nell’orchestra siamo 18 membri, compreso il direttore, di cui fanno parte anche la prof.ssa Felli e la prof.ssa Brumat, che suonano rispettivamente il fagotto e il violino. Come orchestrale si compone di due flauti, un clarinetto, un corno, un saxofono, tre violoncelli, sette violini e un piano. Occasionalmente collaborano con noi, per brani in cui serve un accompagnamento, anche un percussionista e un chitarrista. Nonostante alcuni membri dell’anno scorso, essendo stati in quinta, abbiano abbandonato il gruppo privando l’orchestra di alcuni strumenti, il numero è aumentato e ne abbiamo quattro in più.”
Quante volte alla settimana vi ritrovate per provare?
“Ci troviamo una volta alla settimana. Non abbiamo un giorno preciso per provare, ma decidiamo sul gruppo whatsapp dell’orchestra in base agli impegni di ognuno e scegliamo un giorno in cui ci può essere la maggior parte dell’orchestrale: è difficile provare un brano se mancano alcuni strumenti. Trovarsi più spesso è difficile per gli impegni, mentre di meno sarebbe controproducente perché da una volta all’altra ci si dimenticherebbe il brano o nessuno si applicherebbe a sufficienza ritovandosi a ricominciare da zero.”
State continuando a vedervi magari per provare altri brani?
“No, dopo la serata Copernicana per quest’anno abbiamo finito. Ci siamo incontrati giusto due volte, ma abbiamo constatato che è difficile con tutte le verifiche di maggio; ognuno rischia di essere con la testa altrove, e poi io e altri due ragazzi abbiamo la maturità e dobbiamo concentrarci su quella.”
Come è stato quest’anno, per l’orchestra, in termini lavorativi?
“È stato sicuramente un anno impegnativo e faticoso, come d’altronde ogni volta che bisogna preparare dei brani per un concerto e che i membri sono degli studenti o dei musicisti professionisti. Quando sali sul palco, però, e ti metti alla prova, vedi tutto il lavoro e la fatica che vengono ripagati da bellissime emozioni; in quanto direttore poi l’esperienza è tutta amplificata perché hai sulle spalle tutto il brano e sei costantemente sotto i riflettori, qualsiasi cosa tu faccia avrà una ripercussione. Infatti ho sempre accettato le critiche costruttive e i consigli per apportare al meglio cambiamenti al mio modo di dirigere affinché questo potesse aiutare anche l’orchestra stessa a suonare meglio. “
Quindi nel complesso è stato un anno molto soddisfacente contando poi che l’anno prossimo andrai all’università e non farai più parte del gruppo. Sbaglio?
“È vero, è stato molto più soddisfacente dell’anno scorso, dato che l’orchestra era appena nata e bisognava adeguarsi. Di sicuro quello che ho visto quest’anno e che non è mancato nemmeno lo scorso, è l’impegno unito a una bella quantità di motivazione. Senza quella è impossibile far andare avanti qualsiasi gruppo scolastico o comunque un gruppo dove non si viene pagati per partecipare, dove uno partecipa per propria scelta e volontà mettendoci entusiasmo. È davvero un buon ambiente di lavoro e abbiamo fatto numerosi progressi che si sono visti e in più tra i membri si è instaurato un rapporto ottimo, anche con le professoresse, tanto che ci sembra, e parlo a nome di tutti immagino, di uscire completamente dal contesto scolastico.”
Quali sono stati i progetti a cui avete partecipato? Quelli dell’anno scorso? Ne avete di futuri?
“L’anno scorso non abbiamo fatto molto, abbiamo solamente partecipato alla serata Copernicana di aprile. Quest’anno invece abbiamo partecipato a tre concerti: uno a settembre quando ci siamo esibiti davanti alle classi prime, alla serata Copernicana di dicembre e quella di aprile. Volevamo partecipare a dei concorsi, ma purtroppo sarebbero serviti nuovi brani e anche nuovi membri, quindi questo progetto non si è potuto realizzare. Il primo obiettivo per il prossimo anno, con il nuovo direttore, sarà di sicuro di partecipare a più concerti e ad esibizioni diverse dal contesto scolastico preparando nuovi brani e variando il repertorio. Solo uscendo dal contesto scolastico ci si può realmente mettere alla prova e confrontarsi con altre orchestre, valutando la concorrenza e alzando il livello. Oltre a questo si cercherà di creare un gruppo ancora più solido e numeroso per poter ottenere risultati più soddisfacenti.”
Torniamo a te. Com’è stata l’esperienza e cosa ti ha lasciato?
“È stata un’esperienza fantastica quella di essere il direttore dell’orchestra classica del liceo; non tutti hanno la possibilità e la fortuna di disporre di un’orchestra da dirigere senza avere un titolo di direzione. Mi ricorderò con molto piacere di questa esperienza che ha permesso anche me stesso di mettermi alla prova e di espormi, lavorando con persone che hanno passione e che hanno sempre partecipato attivamente.”
Ti piacerebbe, un domani, diventare direttore d’orchestra?
“Questa è una bella domanda. Di sicuro ho una passione senza limiti per la musica, nata quando ero alle elementari e per questo mi piacerebbe diventare un musicista. Solo più tardi mi è venuta in mente l’idea di diventare direttore…magari potrei fare entrambi! Purtroppo è molto difficile far carriera nel mondo della musica perché il livello è alto e si è alzato con l’arrivo di musicisti dall’Oriente portando ad una grandissima concorrenza. È ancora più difficile affermarsi come direttore d’orchestra perché come musicista anche la gente che non ha una grande competenza, magari riconosce che sei bravo a suonare o meno, mentre per un direttore diventa tutto più soggettivo. Il pubblico determina la tua carriera, il tuo successo e ti dà la possibilità di affermarti, è così che vieni chiamato nelle varie orchestre, infatti la maggior parte dei direttori sono anziani, sono dei grandi “viaggiatori” che si devono far vedere e conoscere. Magari, pensando al futuro, dopo aver avuto esperienza in un’orchestra e aver fatto il musicista potrei pensare di diventare direttore, ma questo non lo so ancora, aspetto che sia il tempo a dirmi quale sarà la mia strada.”
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