di Nicola Grion

Quando arriva la fine di gennaio si sente parlare dei “Giorni della merla”, considerati i più gelidi dell’anno. Una leggenda racconta che tanto tempo fa gennaio contava 28 giorni e con il ghiaccio e il freddo metteva a dura prova una merla alla ricerca di cibo. La merla, allora completamente bianca, un inverno volle sfidare gennaio e si accaparrò tutto il cibo possibile in attesa che il mese rigido se ne andasse. Ma gennaio volle vendicarsi e chiese a febbraio di concedergli ancora tre giorni. Così quando la merla uscì, convinta di aver superato il gran freddo, si ritrovò ancora con neve e ghiaccio e fu costretta a trovare riparo all’interno di un camino. Restò così sporca di fuliggine nera per sempre e anche gennaio si tenne i tre giorni in più, i più freddi della stagione invernale.

Se questa storiella può essere anche piacevole, quello che succede al clima delle nostre regioni non è altrettanto divertente.

Dopo un dicembre insolitamente caldo, con precipitazioni praticamente inesistenti, è arrivato il freddo e abbondanti nevicate… dove? Al Sud Italia, in Puglia e Sicilia che invece dovrebbero godere di un clima mite.

I meteorologi ci mettono continuamente in guardia sugli effetti del riscaldamento globale, ossia lo scioglimento dei ghiacciai: sulle Alpi e sull’Himalaya, in Africa, dove il piccolo ghiacciaio del Kilimangiaro sta letteralmente evaporando, e al Polo Nord, dove il ghiaccio torna acqua innalzando il livello del mare.

Forse si pensa che quello che succede lontano da noi non ci riguardi… Sbagliato! Il sistema Terra è complesso e ben armonizzato, mandare in tilt un ingranaggio, rovina tutto il Pianeta. E noi abbiamo solo questo!

Il nostro stile di vita, consumistico ed egoista, fa sì che si brucino petrolio, carbone e gas per produrre elettricità per far funzionare le macchine, i camion, i treni, le navi e gli aeroplani, per produrre montagne di beni di consumo, per riscaldare e raffreddare case, negozi e uffici, per fare armi e guerre…ma tutto ciò provoca la morte della Terra.

E’ possibile evitare che questo cambiamento del clima terrestre diventi catastrofico e il primo passo è la conoscenza. Poi bisogna agire, anche con piccole azioni quotidiane. Ciascuno di noi nel nostro piccolo può fare qualcosa, c’è solo da augurarsi che tutti, dai singoli individui ai potenti del mondo, abbiano veramente a cuore il futuro del Pianeta per favorire la “guarigione” della nostra amata Madre Terra.