di Chiara Brenco
Al giorno d’oggi la lingua inglese è quella maggiormente diffusa nel mondo: ovunque andiamo, troveremo sempre qualcuno che la parla. È innegabile, quindi, che un percorso di crescita culturale personale non possa escludere la conoscenza dell’inglese come strumento necessario per allargare i propri orizzonti, intraprendere nuovi rapporti ed entrare in contatto con persone provenienti da paesi lontani. Sui banchi di scuola, un’opportunità da cogliere al volo quella di ospitare una lezione tenuta dal londinese Brian Ayres, attore professionista e versatile regista che nel corso della sua carriera ha doppiato film e cartoni, lavorato per la BBC, diretto la compagnia teatrale “Cross-light” e preso parte ai film “Non Ho Sonno” di Dario Argento e “La Maschera Etrusca” di Ted Nickelau.
Attraverso la realizzazione di un workshop, noi studenti siamo diventati attori per un giorno e abbiamo messo in scena i nostri pensieri, desideri, il nostro mondo utilizzando non solo brillanti tecniche teatrali, ma soprattutto sfruttando la nostra creatività e la forza immaginativa al fine di ampliare e consolidare il nostro “ vocabulary”. Una personalità del tutto non convenzionale quella di Brian, il quale fin da subito è riuscito a coinvolgere con la sua simpatia e il suo entusiasmo anche il più timido di noi, stimolando così il nostro spirito innovativo, nonché la nostra inventiva nell’adattarci a situazioni verosimili o fantastiche e rafforzando la collaborazione tra studenti. Il teatro, così vissuto, non solo sviluppa la capacità di comprensione, attenzione e memoria, ma ci offre l’irripetibile opportunità di utilizzare l’inglese che stiamo imparando e di rinforzarlo attraverso l’esperienza diretta in modo che non sia solo una materia scolastica ma molto di più: il nostro passaporto per il mondo che, come tale, ci rende cittadini di paesi meravigliosi, ma lontanissimi da noi.
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