di Mattia Piccoli con illustrazione di Giovanni Tomasetig
Il Sole si erge sulla verde pianura inondandola di raggi dorati che i prati fioriti. Nel mentre un piccolo nucleo familiare composto da madre, padre, una figlia, suo fratello minore e infine un nonno, migrano in questo idillio alla ricerca di una casa. In lontananza, ai margini del bosco, la famiglia scorge una casupola in legno, abbandonata e ricoperta di rampicanti. Vicino ad essa scorre un piccolo torrente dalle acque cristalline e in prossimità delle sponde crescono rigogliose piante e alberi da frutto. La famiglia si avvicina e, mentre gli adulti controllano la casa per accertarsi che non sia già abitata, i bambini si rincorrono sul verde prato e giocano nelle trasparenti acque del ruecello. Ad un tratto il capo famiglia dice:-È deciso: questa sarà la nostra nuova casa!
-Evviva, evviva!- esclamano i bambini
-Adesso però dobbiamo metterla in sesto-
Prende avvio così un duro lavoro di pulizia dell’interno e dell’esterno della casa: furono tolti i rampicanti dal tetto e dai muri, tutto fu spazzato e spolverato fino al culminare del Sole, che indicò l’inizio del pasto composto dalla frutta e dalle piante commestibili trovate nel giardino.
-Venite a mangiare! – disse la madre
E i bambini corsero subito alla tavola imbandita; il più piccolo portava in braccio una grossa scatola di lamiera arrugginita alla quale era attaccato, per mezzo di un cavo, un tubo di plastica nera.
-Cos’è? – chiese il piccolo con la curiosità che è tipica dei bambini
Il padre prese in mano l’oggetto e l’osservò con attenzione, pigiò un bottone e il parallelepipedo di lamiera iniziò ad emettere un brusio continuo che, però, si riduceva ad un sommesso pigolio se il cilindro in plastica veniva puntato verso una persona.
-Deve essere una specie di microfono- disse il padre -ma temo sia rotto. Qui sotto c’è una scritta, ma è illeggibile-
La scritta era ovviamente illeggibile per un uomo del centro Europa, perché in cirillico, ed era “Гейгера», in russo “Geiger”, e non era affatto rotto.
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