di Mattia Piccoli con illustrazione di Giovanni Tomasetig
Nell’Universo in una Via Lattea che non è la nostra, intorno ad un Sole che non è il nostro, ruota una Terra che non è la nostra, c’è un’umanità che non siamo noi ma che ci somiglia molto. In questo momento un imprecisato stato ha vinto la corsa allo spazio, l’uomo è arrivato su una Luna che non è la nostra e il suo rappresentante sta parlando al suo popolo:
“Popolo, il nostro paese grazie agli sforzi della nostra agenzia spaziale è riuscito a vincere la gravità terrestre e si è librato nell’oscurità dello spazio raggiungendo così la Luna, oggetto che l’uomo ha adorato fin dagli albori, e allo stesso tempo vincendo la corsa allo spazio! Oh cittadini e cittadine, siate fieri di appartenere a questa terra, il territorio sul quale è nato il primo uomo che ha camminato su un altro mondo.”
Un giornalista si alza e chiede: “Mi scusi, signor presidente, ma raggiungeremo mai Marte, Venere, Mercurio, Giove, Saturno o Urano? E se sì, quando?”
“Beh, vede, l’uomo negli ultimi secoli ha formulato le leggi della gravitazione, delle particelle, dell’ottica e della relatività e se volessimo arrivare anche fino ad Urano potremmo farlo, ma come faremmo a superare le sfere di cristallo?”
“Ah sì, giusto, le sfere!”
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